Lui mi impedisce di vivere il sesso in una dimensione più profonda e spirituale
Domanda
Gentile Dottore,
Sono un giovane di trent’anni in relazione con un coetaneo da quasi un anno. Abbiamo un’attività sessuale molto regolare di due o tre volte in media a settimana, in generale col piacere e la soddisfazione di entrambi. Il problema su cui gradirei una sua considerazione riguarda il fatto che a volte il mio ragazzo ha un atteggiamento durante l’atto a tratti nervosamente energico e incontrollato, leggermente perseverante, allorché gli chiedo di moderarsi.
Il senso di nervosismo che ne percepisco in quella circostanza mi è trasmesso anche dai suoi occhi, non lucidi e quasi cupi, tipici dei momenti di rabbia, che sono non rari in lui, essendo di carattere un po’ irascibile.
Ciò mi dà un senso di mancanza di rispetto e un’idea di ricerca del sesso per esigenze prettamente personali (come: sfogo da stress, tensioni, ecc), oltre a impedirmi di vivere il momento in una dimensione anche più profonda e spirituale. Quando ne abbiamo parlato una volta a tavola, mi ha detto che in lui non c’era stato nulla di diverso dalle altre volte, quindi che si era trattata solo di una mia cattiva impressione.
Cosa mi consiglia di fare per superare quest’insoddisfazione?
La ringrazio in anticipo per la sua gentile risposta.
Risposta
Gentile lettore, la sua insoddisfazione può essere vista da molti punti di vista che permettono altrettante soluzioni. Provo ad esaminarne due per suggerire alcune possibili soluzioni.
PREFERIRE UNA SESSUALITÀ AFFETTUOSA E SPIRITUALE E NON RIUSCIRE A CONDIVIDERLA IN COPPIA
Da quanto ho capito, per lei il fatto che il suo partner abbia un comportamento cupo che traspare rabbia finisce per essere una mancanza di rispetto. Il pensiero sottostante sembra essere che se una persona pratica sesso in modo aggressivo o energico, allora sta usando il sesso come sfogo piuttosto che interessarsi a una dimensione più spirituale del sesso.
Questo pensiero la accompagna sia nel caso in cui l’atteggiamento sia costante, sia nel caso in cui sia una breve parentesi durante il rapporto sessuale. In questa prospettiva, l’insoddisfazione potrebbe essere dovuta all’impossibilità di vivere il sesso in modo costantemente lento, dolce e “spirituale”. La difficoltà appena descritta non è necessariamente un problema, ma lo diventa nel momento in cui si tratta del suo approccio preferito.
Inoltre, il fatto di vivere il sesso pensando che il suo partner stia sposando un approccio incompatibile con il suo potrebbe contribuire a peggiorare l’esperienza. Infatti, non è detto che l’aggressività sia incompatibile con la spiritualità, ma dal suo punto di vista le risulta così.
In questa situazione, per una soddisfazione reciproca potrebbe essere importante che uno dei due ammorbidisca la propria opinione. Potrebbe essere efficace esplorare meglio la dimensione spirituale dell’aggressività, oppure potrebbe essere necessario chiedere espressamente di condividere un sesso più delicato. In termini generali, il benessere sessuale è favorito dalla varietà. Una soluzione più lungimirante potrebbe essere quella che aggiunge varietà, in contrapposizione a quella che censura alcuni atteggiamenti.
APPREZZARE ENTRAMBI GLI APPROCCI, MA NON RIUSCIRE A CONDIVIDERNE UNO DEI DUE
Dalla sua domanda mi sembra di capire che lei preferisca una sessualità più affettuosa e lenta, ma dice anche che “avete un’attività sessuale regolare, piacevole e soddisfacente per entrambi”. Quindi ipotizzo che per lei il sesso possa risultare piacevole sia nel caso in cui sia dolce, sia nel caso in cui sia più energico. In questo caso lo scenario potrebbe diventare quello in cui lei riesce a vivere il benessere sessuale in modi più vari del suo partner, ma si trova limitato e insoddisfatto per la monotonia con cui il suo compagno le permette di vivere solo del sesso cupo e aggressivo. Questa ripetitività la ostacolerebbe verso un sesso più dolce che, ragionando per ipotesi, potrebbe non essere neanche una sua necessità, ma potrebbe esserlo diventato proprio perché le è stato negato.
In questo caso, potrebbe essere utile confrontarsi sul modo in cui il suo partner vive il sesso. Se per lui l’aggressività è un fattore necessario della sessualità, potrebbe essere interessante coltivare insieme un’alternativa occasionalmente più dolce. Se invece per lui la rabbia è solo una componente occasionale della sessualità, potrebbe essere felice di condividere un’intimità meno cupa per venire incontro ai suoi desideri.
LA SPIRITUALITÀ NELLA SESSUALITÀ
Discorso a parte è il pensiero riguardo la spiritualità nella sessualità.
Quando si parla di spiritualità, per definizione ci si riferisce a qualcosa difficile da definire. Questo accade anche nella sessualità, anche se esiste un punto di vista più popolare degli altri.
Spesso parlare di spiritualità nella sessualità evoca l’idea di una sessualità lenta, delicata e generalmente definibile “romantica”. Si dedica molto spazio alla costruzione di un contesto adatto, curato e protetto e si esalta il ruolo dei preliminari e del sentimento tra i partner. Uno scenario simile offre una qualità importante, il tempo. La lentezza permette di dedicare attenzione a pensieri, emozioni e sensazioni che accompagnano il rapporto sessuale, favorendo un contatto intimo e piacevole.
Allo stesso tempo, non è scritto da nessuna parte che non esista profonda spiritualità in un rapporto sessuale occasionale, improvvisato o energico. Esistono molte coppie affiatate e di lunga data che coltivano il proprio benessere sessuale con una sessualità accesa e aggressiva. Nutro dubbi sul fatto che questo approccio sia davvero intimo nei casi in cui i protagonisti non ritengano possibile rallentarlo quando vogliono. In questi casi, a volte succede che rallentando emergano pensieri dolorosi che i partner tendono a evitare con il loro approccio frettoloso. Ma la invito a nutrire gli stessi dubbi nei confronti delle coppie che hanno necessariamente bisogno di troppi cerimoniali per condividere un rapporto sessuale piacevole. In quest’ultimo caso, la fretta spesso impedisce di costruirsi le proprie tutele e pone davanti alla realtà di una sessualità che non si riesce a condividere pienamente.
OGNUNO È SPIRITUALE A MODO SUO
La spiritualità tendenzialmente non sta in quello che si fa nella sessualità, ma nel modo in cui la si approccia. In questa prospettiva, ognuno è testimone di quanto sia spirituale il proprio sesso, ma è molto difficile affermare se il sesso altrui sia più o meno spirituale del proprio. Parlarne e esplorare il benessere sessuale da soli e in coppia è un buon modo per coltivare la spiritualità nella sessualità.
Spero di esserle stato di aiuto, non esiti a scrivermi per ulteriori dubbi.
Cordiali saluti.