Il sessuologo risponde – 19 – Quando uso il preservativo perdo l’erezione
Il preservativo è alleato del benessere sessuale, ma per alcune persone può diventare un problema. Quando non si riesce ad indossare il profilattico durante il sesso, spesso accade perché la pausa spezza un equilibrio troppo fragile. Il problema, però, non è il preservativo, ma il proprio approccio al sesso.
Domanda
Buongiorno Dottor Celletti,
Sono un ragazzo di quasi 28 anni e ho problemi a mantenere l’erezione in un rapporto completo. Io non so se posso imputare la causa all’uso del profilattico, perché spesso mi è accaduto che appena utilizzo il profilattico nel momento della penetrazione perdo l’erezione. Altre volte mi è accaduto semplicemente che non mi piaceva molto il partner o la situazione in cui potevo fare sesso. Tuttavia quando mi trovo davanti a una persona con cui voglio farlo, la mia testa sembra dire sì, ma il mio corpo no. Ha qualche consiglio per me?
Risposta di Valerio Celletti
Gentile lettore, nella sua domanda sembra che lei descriva un disturbo erettile situazionale che accade durante il rapporto sessuale, in particolare quando prova la penetrazione dopo aver indossato il preservativo. Non mi è chiaro se questo problema è presente da sempre nei suoi rapporti sessuali o se rappresenta una novità. Da quanto scrive, in passato le è capitato di perdere l’erezione durante rapporti con partner da cui non era particolarmente attratto e con cui era in situazioni che non gradiva. Questo dettaglio apre ad alcune considerazioni sul suo approccio alla sessualità che spero possano aiutarla.
Il preservativo e l’ansia
L’uso del profilattico rappresenta una difficoltà per molte persone. Ad oggi, il preservativo è uno degli anticoncezionali più sicuri, sia per proteggersi da gravidanze indesiderate, sia per tutelarsi dal rischio di contrarre malattie a trasmissione sessuale. Però, nonostante i suoi indubbi vantaggi, a volte capita sentirne parlare male da chi dice che “lo trova fastidioso”, “lo ostacola nel rapporto”, “compromette la sua sensibilità” o “gli toglie qualcosa di importante”. Nella maggior parte dei casi, chi si lamenta del preservativo usa diverse argomentazioni che, spesso, sottendono un motivo diverso. Queste persone, spesso, hanno difficoltà a gestire l’emotività durante il sesso e notano che il preservativo accentua le loro difficoltà.
Indossare il preservativo comporta prendersi una pausa, dedicare attenzione ad aprire la confezione, posizionare il preservativo, srotolarlo accuratamente senza accumulare aria e senza perdere l’erezione per poi tornare a dedicarsi al rapporto sessuale.
Queste operazioni, seppur semplici, per alcune persone che vivono la sessualità in modo conflittuale possono risultare quasi impossibili. È come se chiedessimo a qualcuno di fare qualcosa che sa fare benissimo, come camminare diritto, e lo mettessimo su un ponte pedonale a 20 metri di altezza. Per molti sarebbe difficile camminare senza sbandare lateralmente.
Allo stesso modo, molte persone vivono l’uso del preservativo durante il sesso con ansia, rabbia o altro, ma generalmente non hanno la stessa intensità emotiva se provano ad indossarlo quando sono da soli.
Provare ad indossare il profilattico in un momento di masturbazione non risolve il problema di farlo prima di un rapporto sessuale, ma potrebbe aiutarla a fare esperienza della probabile eventualità che il preservativo non sia la causa della sua disfunzione erettile.
Fare sesso in situazioni poco desiderabili
Riflessione a parte merita il fatto che capiti di provare ad avere rapporti sessuali con partner che non incontrano i suoi gusti, o in situazioni che non gradisce. Come le scrivevo poco fa, sembra che il suo approccio alla sessualità sia caratterizzato da un’emotività intensa prodotta dal suo modo di pensare alla presenza di un’altra persona con cui può far sesso. È comprensibile che una situazione simile le susciti delle emozioni, ma è possibile che il suo modo di viverle e di gestirle sia controproducente.
Da quanto scrive, mi sembra che due strategie che tende ad utilizzare siano l’accontentarsi e il compiacere l’altra persona. Questi due approcci non sono sbagliati di per sé, ma credo che siano inefficaci nel gestire la sua emotività. Se questa modalità si è ripetuta nel tempo, è possibile che sia nata come possibile soluzione ad alcuni problemi specifici e poi abbia partecipato a causare i problemi attuali.
In generale, salvo situazioni particolari, è importante prendersi cura delle proprie difficoltà senza cercare di risolvere tutto con il sacrificio personale. Sapersi sacrificare può essere una capacità lodevole e fondamentale, ma nel sesso, di solito, tende ad essere controproducente. Il sano egoismo può essere un suo alleato, sia nella ricerca di partner sessuali che incontrino i suoi gusti, sia nel costruire situazioni confortevoli e desiderabili.
Due suggerimenti sulla sessualità
Il mio suggerimento è di lavorare sulla propria difficoltà erettile senza distrazioni. Capisco che lei abbia la sensazione di aver già sperimentato delle soluzioni, ma il disturbo erettile, salvo il caso particolare in cui ci sia una condizione medica, è un problema psicologico. Quasi sempre, e in particolare nel caso del disturbo erettile, le difficoltà psicologiche sono prodotte da un modo di pensare che produce un vissuto emotivamente controproducente. Riprendendo l’esempio del ponte, serve che lei riesca a comprendere meglio il proprio modo di vivere la sessualità e che riesca a lavorare sui pensieri che le fanno percepire l’occasione sessuale come se fosse una situazione critica. Riuscire a gestire in modo sano e collaborativo il proprio punto di vista le permetterà di godersi al meglio le sue occasioni sessuali senza percepirsi in pericolo.
Rispetto all’uso del preservativo, le suggerisco di allenarsi. Imparare ad indossare il preservativo quando è da solo non risolverà la sua ansia nel sesso, ma potrebbe offrirle l’occasione di imparare a riconoscere che indossare il preservativo non è complesso di per se, ma lo diventa se ci si approccia in modo sbagliato. Questo sbagliare potrebbe essere il mettersi fretta, il volersi mostrare in qualche modo, il non voler trasparire indecisione, potrebbe riguardare alcuni pensieri sui suoi genitali o essere collegato al suo pensare che la sua partner stia patendo la sua assenza, che possa cambiare idea o che possa intervenire nel caso in cui lei ci mettesse troppo tempo. Potrebbe essere altro. Solo lei è a contatto con i propri pensieri ed ha la possibilità di osservarli quando emergono nel sesso.
Testa e corpo dicono la stessa cosa
Inizi ad osservare i suoi pensieri e a lavorarci su. Diversamente da quanto ha scritto inizialmente, testa e corpo vanno di pari passo. Se il pene non funziona come vorrebbe, solitamente non è perché disobbedisce alla testa, ma proprio perché le obbedisce mentre lei è distratto dal pensare a quello che vorrebbe senza riuscire a comprendere bene quello che sta accadendo. Questo concetto è complesso da spiegare in modo sintetico e probabilmente può risultare fraintendibile. Ma quello che può essere sufficiente è riflettere sulla possibilità che la mente sia più ampia della propria coscienza e che, a volte, la testa lavori in modo silenzioso ed automatico. Iniziare a rendersene conto è un buon modo per collaborarci in modo più rispettoso ed efficace.
Se non riuscisse a sbloccare da solo la situazione, lavorarci con uno psicoterapeuta specializzato in sessuologia è generalmente la modalità più efficace per andare verso la risoluzione del problema. Inizi ad osservare quanto detto e a provare il suggerimento sul preservativo, potrebbe essere un modo per iniziare a sbloccare la situazione.
Spero di esserle stato di aiuto, non esiti a scrivermi per ulteriori dubbi.
Cordiali saluti.