Ho paura di essere gay


Un ragazzo di 23 anni si interroga sulla confusione conseguente l’apparente incoerenza dei suoi pensieri sulla sessualità. Il disordine, lo porta a conclusioni che lo spaventano e comportamenti poco costruttivi. Iniziare a soppesare i propri pensieri è il primo passo per riprendere in mano la situazione.


Domanda 26 – Ho paura di essere gay

Salve, spero che possa rispondere. Sono un ragazzo di 23 anni. Sono vergine e vivo male questa condizione. Ho solo dato il primo bacio ad una ragazza: il momento più bello della mia vita. Il focus della mia problematica riguarda le fantasie che avvengono durante la masturbazione. Mi masturbo pensando a uomini nudi (in situazioni da spogliatoio, per esempio che incontro in palestra, che quindi non si vergognano a mostrare la loro nudità) o a uomini che indossano lo slip da bagno (costume che avrei sempre voluto indossare, ma che mi vergogno a mettere) o a rapporti con ragazze che mi piacciono. Nonostante non abbia mai fantasticato su rapporti omosessuali (ho provato ad immaginarmi in situazioni intime con maschi per mettermi alla prova, ma non riuscirei mai) ho la tremenda paura ed angoscia d’essere gay. Ho paura di non poter avere accesso al sesso opposto. Non riesco proprio a vedermi con un uomo né a letto, né contatto fisico, né a livello sentimentale.

Attendo un vostro consulto. Grazie

Il sessuologo risponde – 26 – Ho paura di essere gay

Il sessuologo risponde – 26 – Ho paura di essere gay

Risposta di Valerio Celletti

Gentile lettore, il tema che solleva è un argomento molto ampio. Nella sua lettera descrive una sofferenza personale conseguente l’assenza di relazioni intime e sessuali. A spiegazione del problema, descrive alcuni aspetti importanti del proprio modo di vivere la masturbazione e il fantasticare sul sesso e sulla sessualità. Ritengo sia probabile che i due argomenti siano molto collegati, ma hanno anche un’autonomia che si perde nella confusione generale. Gli argomenti principali sembrano due: 1) le sue idee in merito al proprio orientamento sessuale e 2) il suo modo di pensare sé stesso e il rapporto con gli altri.

Fantasie sessuali o desideri sessuali?

Il primo punto su cui potrebbe esserle utile fare chiarezza è la struttura dei pensieri che caratterizzano le sue fantasie sessuali. Il punto fondamentale da approfondire riguarda il comprendere se i pensieri eccitanti sono descrivibili come fantasie sessuali o come desideri sessuali. La differenza è lieve, ma fondamentale.

Le fantasie sessuali sono pensieri che innescano meccanismi sessualmente eccitanti, ma che, a differenza dei desideri sessuali, non devono necessariamente corrispondere a pensieri sessualmente desiderabili. Pensare una fantasia sessuale può innescare eccitazione, ma mettere in pratica il comportamento pensato nella fantasia può non essere davvero eccitante. Diversamente, un pensiero sessualmente desiderabile è eccitante da pensare ed essere altrettanto eccitante da mettere in pratica.

Questa distinzione è dovuta al fatto che i pensieri possono risultare eccitanti per molte ragioni. A volte le fantasie sessuali sono una descrizione diretta dei propri gusti. In altri casi le fantasie sessuali sono eccitanti perché sfiorano un tema sessualmente eccitante che, però, non è eccitante nella sua globalità. Per fare un esempio, in alcuni casi l’emozione della paura può innescare una sensazione fisica di eccitazione. Di conseguenza, per alcune persone pensare a situazioni che provocano paura può risultare sessualmente eccitante, ma questo non implica che desiderino essere terrorizzate per potersi eccitare.

Quindi, è importante rendersi conto del dato che le fantasie sono un argomento difficile da districare. Potrebbero raccontare qualcosa di intimo e difficile da concettualizzare, come potrebbero indurla ad avere dubbi che hanno ben poco fondamento. Per quanto nella vita esista sempre margine per scoprire nuovi elementi sessualmente desiderabili, i desideri sessuali di una persona tendono ad essere sufficientemente evidenti. Quando c’è molta confusione, nella maggior parte dei casi si parla di fantasie sessuali.

Mi masturbo pensando a uomini nudi, ma non fantastico su rapporti omosessuali

Per chi ha pochi dubbi sul proprio orientamento sessuale, distinguere tra desideri e fantasie sessuali risulta generalmente semplice. Diversamente, quando esistono dei dubbi sul proprio orientamento, dare un senso ai propri pensieri ed alle reazioni che provocano i pensieri diventa più difficile. Questa difficoltà riguarda molte persone. Su DrValerio.com sto lentamente pubblicando una guida all’orientamento sessuale pensata proprio per venire in aiuto delle persone che nutrono questi dubbi.

Nello specifico di quanto mi ha scritto, il suo dubbio relativo all’orientamento sessuale non avviene in modo indipendente dal resto. Nella sua esperienza nella sessualità esistono anche paura e vergogna nel rapporto con gli altri, un modo confusionario di relazionarsi con le persone, indipendentemente dal genere, e l’intensa paura di poter essere omosessuale. Per esplorare in modo efficace il suo orientamento sessuale le servirebbe mettere in ordine tutto il resto. Le sarebbe utile imparare a gestire meglio l’ansia e la vergogna nelle relazioni interpersonali, esplorare con maggiore chiarezza il suo modo di pensare i pensieri che accompagnano la masturbazione, provando a discriminare tra desideri e fantasie e capendone i meccanismi di efficacia, approfondire la propria paura dell’omosessualità e le radici della sua convinzione di potersi vedere negato l’accesso al sesso opposto verso cui nutre desiderio sessuale. È probabile che migliorare nella gestione delle relazioni interpersonali le potrebbe permettere un accesso più semplice a situazioni e pensieri che l’aiuterebbero a distinguere meglio tra fantasie e desideri.

Solo lei può definire il proprio orientamento sessuale

Per quello che ha scritto, penso di non avere le informazioni necessarie per darle un’indicazione esaustiva sul suo orientamento sessuale. Non perché non mi abbia scritto abbastanza, ma perché serve esplorare e raccogliere maggiori informazioni per arrivare a convinzioni più fondare.

Limitandomi a una considerazione di carattere generale sugli orientamenti sessuali, quello che posso suggerirle è che l’eterosessualità è l’orientamento sessuale che descrive le persone che provano desiderio sessuale verso persone di genere opposto al proprio. Diversamente, l’omosessualità è l’orientamento sessuale che descrive le persone che provano desiderio sessuale verso persone di genere uguale al proprio. Nel suo caso, lei afferma di provare desiderio sessuale verso persone di genere opposto al proprio e di sentirsi eccitato per desideri o per fantasie che coinvolgono persone del suo stesso genere con cui non pensa di fare sesso. Quindi, considerando eterosessualità ed omosessualità come alternativi e considerando fondata la sua convinzione di avere desiderio di avere rapporti sessuali con delle donne, le suggerisco che il suo dubbio è lecito, ma è coerente con gli orientamenti sessuali dell’eterosessualità, della bisessualità o della pansessualità. Date le informazioni che descrive, tenderei ad escludere l’ipotesi della sua asessualità o dell’omosessualità in quanto incompatibili con 1) la presenza di desiderio sessuale verso qualcuno e 2) con il desiderio sessuale verso persone di genere opposto al proprio.

Eventualmente, se in futuro le capitasse di scoprire di provare desiderio anche per persone del suo stesso sesso, questa scoperta non eliminerà il desiderio sessuale che nutre oggi per persone di sesso opposto al proprio. I desideri non si cancellano nel tempo. Piuttosto si modificano, si ampliano e trovano nuove modalità con cui esprimersi.

Ho paura tremenda di essere gay

Quindi, limitandomi a quanto ha scritto, le suggerisco di diffidare dell’ipotesi di potersi riconoscere nell’orientamento sessuale omosessuale. Però questo suggerimento non elimina un altro aspetto fondamentale del discorso. Data la premessa che ognuno ha diritto di avere paura di quello che preferisce, è difficile non suggerirle di guardare con sospetto la propria paura dell’omosessualità. Essere di orientamento sessuale omosessuale non è un problema o qualcosa che può danneggiarla con l’intensità tremenda che suggerisce la sua paura. È possibile che la sua paura sia alimentata da informazioni errate in merito l’omosessualità, e che informarsi maggiormente su cosa significhi (o cosa non significhi) essere omosessuale possa aiutarla ad avere un punto di vista più equilibrato su questo argomento.

Se la sua paura non fosse collegata ad idee irrealistiche in merito l’omosessualità, varrebbe comunque la pena di capire meglio cosa la preoccupi in questo modo per lavorare sulla propria competenza emotiva. A volte capita che alcune persone possano avere delle paure in merito l’orientamento sessuale senza avere idee originali sul tema. In quei casi, tra tutte le possibili spiegazioni, una spiegazione che capita di sentire di frequente riguarda la paura di essere determinati da qualcosa di più grande di sé. Per alcune persone l’idea di non essere liberi di seguire i propri gusti perché inevitabilmente influenzati da un funzionamento inconscio che decide al posto loro è un pensiero spaventoso che risulta ingestibile. Senza entrare nel merito di una riflessione eccessivamente lunga, su questa eventualità le suggerisco la possibilità che l’inconscio non sia una teoria condivisa da tutta la comunità scientifica e che i processi che a volte possono sembrare “frutto dell’inconscio” sono sempre spiegabili soffermandosi sul naturale funzionamento dei processi emotivi. Non conoscere i processi emotivi porta a fraintendimenti e confusione.

Lavorare sul suo rapporto con gli altri

Data la situazione descritta nella sua domanda, le suggerisco di iniziare a lavorare su sé stesso partendo dal lavorare sulla propria competenza emotiva e sui suoi rapporti interpersonali. Tutte le emozioni che prova, sono una evidente dimostrazione dell’importanza posta su certi argomenti che meritano di essere approfonditi e compresi in modo da avere il giusto spazio o da essere gestiti secondo modalità più efficaci. Questo lavoro lo può fare autonomamente, ma probabilmente le sarà di aiuto lavorarci in psicoterapia con uno psicoterapeuta specializzato in sessuologia che possa aiutarla a fare esperienza delle proprie emozioni e a districarvi tra i significati molteplici delle situazioni che riguardano la sua quotidianità.

Spero di esserle stato di aiuto, non esiti a scrivermi per ulteriori dubbi.

Cordiali saluti.

Dr. Valerio Celletti