Narcisista o bugiardo? 6 modi di mentire da riconoscere


Spesso può capitare di etichettare narcisiste le persone manipolatrici, senza valutare un’opzione più semplice. Se fosse semplicemente un bugiardo? Proviamo ad esplorare insieme 6 modi di mentire da riconoscere per non farsi fregare.


Il/la mio/a partner è un/a narcisista!

Lavorando con le coppie accade spesso che i partner affermino di “stare con un/una narcisista”. Indipendentemente dal fatto che si tratti di uomini o donne, questa affermazione è piuttosto comune. A volte effettivamente può capitare che uno dei due partner abbia un disturbo di personalità, ma è piuttosto raro.

Chi fa queste osservazioni non esegue una precisa analisi clinica del partner. Nella maggior parte dei casi i criteri scelti per etichettare l’altra persona come narcisista si limitano all’aver scoperto una serie di bugie, ritenere egoisti i comportamenti altrui o a vari tradimenti accaduti.

Ma è importante tenere a mente che non serve avere un disturbo di personalità per comportarsi “male”. Sarebbe utile trattenersi dal “giocare alla diagnosi facile” ed invece provare a fermarsi sul provare a comprendere efficacemente il senso del comportamento altrui.

Provo a fermare l’attenzione su 6 modi di mentire da riconoscere, nella speranza che questo aiuti qualcuno a non fraintenderli.

6 modi di mentire

1) Rispondere con falsità

Il modo più classico di mentire consiste nel dire qualcosa diverso dalla realtà. È la bugia classica e, come tale, è utile sia il primo dei 6 modi di mentire da riconoscere di questo elenco.

Non è facile scoprire una notizia falsa. L’unico modo per smascherarla consiste nel sentire un’altra fonte che può eventualmente contraddire quanto ci è stato detto, ed anche in quel caso non è scontato scegliere chi stia mentendo. La piaga moderna delle fake news si basa proprio su questo principio. Inondare il web di notizie false e pubblicarle su innumerevoli siti e social, così che vedere la notizia così diffusa possa indurre a pensare che sia vera. Ma una notizia non è vera solo perché condivisa.

Allo stesso modo, smascherare una bugia classica è difficile e, a volte, impossibile. Anche se evidentemente confutata, essere entrati a contatto con un’informazione falsa semina un dubbio difficile da estirpare completamente. A volte impossibile.

2) Non rispondere

Una seconda strategia importante da saper riconoscere consiste nell’individuare le omissioni. Su alcune questioni le omissioni possono essere evidenti, ma spesso chi è abituato a mentire può essere abile nel mascherarle. Spesso chi sceglie di omettere delle informazioni si tiene alla larga da alcune conversazioni o evita di rispondere a domande precise chiudendosi in profondi silenzi che lasciano solo l’interlocutore.

Nonostante le omissioni vengono anche affettuosamente chiamate “bugie bianche”, ad indicare che non dire qualcosa sia meno grave di dire una falsità. È effettivamente possibile che non sia sempre opportuno parlare sempre e costantemente di tutto, esistono delle priorità, ma celare volontariamente delle informazioni o chiedere di non dire qualcosa a terzi è un comportamento discutibile.

Scoprire un’omissione può suscitare molta sorpresa in chi era all’oscuro dei fatti nascosti. Contemporaneamente spesso capita che chi subisce tale bugia tenda ad interessarsi soprattutto del contenuto celato invece che dell’atto dell’omettere, quasi come se l’omissione a volte fosse compresa anche da chi la subisce.

In certi contesti familiari, capita che chi è all’oscuro di qualcosa (ad es. nelle occasioni in cui si dice di non dire qualcosa ad un genitore) a volte non si senta autorizzato ad arrabbiarsi per aver subito tale omissione. In quanto bugie bianche, spesso le omissioni sono percepite come un tentativo di proteggere qualcuno, ma generalmente finiscono solo per danneggiare i rapporti interpersonali anche nel caso in cui gli altri non se ne lamentassero.

3) Non ricordare

Un grande classico delle testimonianze in tribunale riguarda il non ricordare. Quasi ogni processo contiene almeno un testimone che non ricorda qualcosa di importante e non è mai possibile sapere davvero oltre ogni ragionevole dubbio se quella persona ricorda davvero o no quel tale evento.

Mentire dicendo di non ricordare qualcosa è un’affermazione difficile da confutare. L’interlocutore può provare ad insistere nel chiedere informazioni, ma dire di non ricordare è un muro di gomma difficile da scalfire. “Ti direi volentieri quello che mi chiedi, ma non me lo ricordo…”.

Gli adolescenti affermano spesso di non ricordare quanto accaduto quando vengono ripresi per un comportamento scorretto. Nella maggior parte dei casi non è vero che non ricordano quanto accaduto. Ma nonostante a volte questa affermazione non sia credibile, spesso capita che chi deve scegliere cosa credere finisca per non agire nel timore di commettere un errore. In questo senso, dire di non ricordare è una tipica bugia non credibile che è spesso efficace anche se l’altra persona non crede che davvero non si ricordi quanto accaduto.

Di conseguenza, è difficile capire se chi afferma di non ricordare un evento importante non lo ricordi davvero o stia mentendo, anche se è probabile che stia mentendo.

4) Ignorare la domanda e cambiare discorso

In alcune occasioni chi mente prova ad utilizzare una strategia elusiva. Uno dei 6 modi di mentire da riconoscere consiste infatti nell’ignorare la domanda ricevuta e spostare la conversazione su altri argomenti.

Questo modo di mentire può essere difficile da svelare perché spesso capita che gli interlocutori non si accorgano neanche che l’altra persona non ha risposto. Nel caso in cui se ne accorgano, spesso succede che per compiacere il proprio interlocutore si scelga di lasciar proseguire il discorso per riprendere la domanda in un secondo momento, ma altrettanto capita che successivamente non ci sia abbastanza tempo per riprenderlo o ci si dimentichi di riprendere il discorso.

Spesso succede di accorgersi che l’altra persona ha mentito solo in un secondo momento quando, ripensando alla risposta o confrontandosi con un’altra persona ci si accorge che quanto discusso non ha ottenuto risposta. In quelle situazioni riprendere il discorso in un secondo momento può permettere di svelare la bugia, ma contemporaneamente può essere disinnescato da un’altra bugia o da altre eventuali complicazioni che impediscono di riprendere con chiarezza il discorso.

5) Reagire con aggressività

Un grande classico del mentire riguarda infine il comportamento aggressivo. Spesso chi mente sceglie di utilizzare un comportamento aggressivo per intimorire l’interlocutore. Questo in molti casi si traduce in un atteggiamento offeso, una richiesta di scuse o nell’incremento del tono di voce. In alcuni casi estremi, una persona che non vuole rispondere con sincerità e viene incalzata con domande può diventare aggressiva e violenta per interrompere le domande.

L’aggressività generalmente è la strategia meno difficile da svelare tra tutti i 6 modi di mentire da riconoscere di questo elenco. Nonostante questo, molte persone tendono a fraintendere il comportamento aggressivo non individuando un’intenzione disonesta, ma anzi riconoscendo una fragilità che li fa sentire carnefici di una vittima che sentono di aver spinto all’aggressività. Ricordiamoci che, salvo particolari e rare eccezioni, ognuno è responsabile delle proprie emozioni e dei propri comportamenti. Non esiste il “io lo/la rendo violento/a” ma solo il “lui/lei è una persona violenta”. Vale per tutti i generi indistintamente.

6) Rispondere a una domanda diversa

Nonostante l’aggressività tenda ad essere l’ultima spiaggia di chi mente, in fondo all’elenco dei 6 modi di mentire da riconoscere non c’è l’aggressività ma una tecnica più complessa. Infatti se l’aggressività è evidente e grossolana, esiste invece un modo di mentire di cui raramente le persone si accorgono. Nelle relazioni di coppia avviene spesso che chi mente scelga una soluzione ibridata che consista in una somma di elusione e omissione che consiste nel rispondere a una domanda leggermente diversa da quella ricevuta.

In questi casi l’interlocutore non risponde alla domanda direttamente, ma riformula la domanda per rispondere ad una domanda leggermente ma fondamentalmente diversa al fine di omettere i dettagli che desidera nascondere e promuovendo sincerità ed apertura su argomenti che meno scomodi. Per descriverlo per immagini, è una strategia che consiste nel nascondere una bugia sotto un cumulo di verità.

Riconoscere questo approccio richiede molta attenzione e risorse e spesso, quando in coppia i partner parlano di temi emotivamente intensi, queste risorse tendono ad essere impegnate su altro. Quando si riconosce l’uso di questa strategia, spesso è impossibile ottenere una risposta esauriente a meno di non spiegare completamente la strategia in atto. Senza una spiegazione adeguata l’interlocutore (sinceramente o maliziosamente) tende a non comprendere l’insoddisfazione per la sua risposta.

Le bugie seminano i dubbi

Tutta la strategia del bugiardo si fonda sul promuovere ed instillare un ragionevole dubbio nel suo interlocutore. Nel momento in cui il partner non riesce a capire a pieno se l’altra persona è colpevole o meno, inizia a dubitare di sé stesso e dei propri strumenti per comprendere quanto accade.

Nella maggior parte dei casi, questo processo innesca un sano desiderio di collaborazione, che però altrettanto spesso finisce per divenire inefficace e fuori luogo di fronte ad una reiterata conferma dei propri dubbi.

Infatti voler collaborare con chi usa delle strategie per gestirci è un errore. Alcune persone reagiscono alle bugie altrui pretendendo che l’altra persona ammetta i propri errori e sia finalmente sincera. Ma una persona che sceglie di mentire è probabile che non dirà mai la verità. Se confessasse perderebbe tutto il vantaggio ottenuto con i dubbi che è riuscita a seminare. Quando si hanno dei dubbi sul partner è opportuno dialogare con serietà, ma altrettanto è importante non aspettarsi piena collaborazione da qualcuno che si pensa stia mentendo.

Per questo perché la conversazione in una relazione di coppia sia in salute serve esista un certo grado di fiducia che va promosso da entrambi i partner. Al cadere del rapporto di fiducia è opportuno capire come sia possibile recuperarla o, in sua assenza, come confrontarsi civilmente con una persona con cui non è più possibile collaborare.

Essere sleali è peggio di mentire

Fiducia e collaborazione sono due pilastri importanti della relazione di coppia. Al cadere di uno tende a vacillare l’altro. Ma costruire un dialogo per svelare le bugie può portare all’emergere di un ulteriore problema che mina ancora più nel profondo il rapporto di coppia sino al rendere dubbio il suo proseguo. Infatti esistono molte coppie che riescono a trovare un proprio equilibrio in presenza di scarsa collaborazione o scarsa fiducia, ma un confronto disonesto sul mentire può portare all’emergere di un grave problema di slealtà nella coppia.

La slealtà consiste nel non avere a cuore quello che è importante per l’altra persona. È un aspetto relazionale importante che si può concretizzare con affettuosità o impegno in vari ambiti, ma che può sgretolarsi nel momento in cui il rapporto di coppia diventa un rapporto formale di convivenza civile senza reciprocità o condivisione. In quel caso i partner smettono di cercarsi ed iniziano a gestirsi reciprocamente, innescando una serie di eventi che nei casi peggiori può portare a situazioni drammatiche.

In senso generale è opportuno ricordarsi di non tenere i nemici in casa. La casa è uno spazio di accoglienza, intimità e condivisione tra persone unite da uno spirito di collaborazione e lealtà. In assenza di tutti questi valori è opportuno considerare, ognuno in accordo alle proprie risorse ed ai propri tempi, di trovare un modo alternativo più sano di vivere.

I 6 modi di mentire da riconoscere descritti in questo articolo possono essere utili per rendersi meglio conto di come avvengono alcune conversazioni personali e per cercare di non cadere nei dubbi che le relazioni possono produrre. Spesso i dubbi non nascono da bugie, ma da fraintendimenti che richiedono un chiarimento. Quando però il chiarimento è impossibile, vale la pena di considerare la possibilità che l’altra persona stia mentendo e trarne le dovute considerazioni.

Dr. Valerio Celletti

Scaletta del video: Narcisista o bugiardo? 6 modi di mentire da riconoscere – Valerio Celletti