Riassunto
Cosa succede se non si esclude la possibilità di un problema medico?
Fimosi e disfunzione erettile
Nonostante le difficoltà sessuali siano tendenzialmente problemi di origine psicologica, è fondamentale cercare di escludere la presenza di patologie organiche prima di procedere a un intervento psicosessuologico. La mancata diagnosi di un problema medico può produrre conseguenze drammatiche per il benessere sessuale e per la salute mentale di chi è coinvolto.
Questo è valido in generale e diventa particolarmente evidente nel rapporto che intercorre tra fimosi e disfunzione erettile.
Fimosi non diagnosticata e non curata
Durante il 64° appuntamento della rubrica “il sessuologo risponde” ho offerto una possibile interpretazione in merito alle difficoltà sessuali emerse in una coppia composta da persone di circa 50 – 60 anni. Nella mia riflessione ho ipotizzato che i comportamenti attuali potessero essere conseguenza di una disfunzione erettile non riconosciuta e non trattata. Questa interpretazione era motivata dalle numerose somiglianze tra il profilo della persona descritta e le convinzioni che generalmente caratterizzano le persone che soffrono di disfunzione erettile.
Negli aggiornamenti via mail che ho ricevuto successivamente, la mia ipotesi si è rivelata parzialmente corretta. Se è vero che tutto quello che mi è stato raccontato era avvenuto a seguito di ripetuti episodi di deficit erettivi avvenuti molti decenni prima, è altrettanto vero che tale disfunzione sessuale era conseguenza di una fimosi mai diagnosticata e mai curata.
Cos’è la fimosi?
La fimosi è un restringimento del prepuzio, cioè un restringimento del lembo di pelle che copre il glande, la punta del pene. Le fimosi possono essere congenite o acquisite in seguito a infezioni o altri processi infiammatori. Indipendentemente dall’origine, la severità del restringimento può produrre conseguenze più o meno problematiche.
Una fimosi lieve potrebbe avere conseguenze quasi impercettibili, mentre una fimosi severa può compromettere la funzionalità dei genitali ed il benessere della persona. È possibile che il pene non riesca ad espandersi quando prova ad andare in erezione per la mancanza di uno spazio adeguato. Nei casi in cui l’erezione è ostacolata o impedita, è frequente la presenza di dolore e l’innescarsi di un rapporto complicato tra l’idea del piacere nella sessualità e il dolore nella sessualità.
La soluzione più classica per risolvere una fimosi è la circoncisione. Questa operazione consiste nell’eliminazione del lembo di pelle non elastico, ripristinando lo spazio necessario perché il pene possa andare in erezione.
Generalmente la circoncisione è un’operazione ambulatoriale relativamente semplice, ma che richiede di essere svolta da professionisti per evitare gravi rischi di infezioni e, come purtroppo è successo in diverse occasioni non professionali, di commettere errori durante le operazioni di incisione.
Un errore di valutazione
Nel 64° appuntamento della rubrica “il sessuologo risponde” non ho ipotizzato la presenza di una patologia medica perché sviato dall’età e dal percorso della coppia interessata. Ma è importante ricordarsi che questo è sempre un errore. È sempre importante indagare la possibile presenza di patologie mediche che possano spiegare almeno in parte la sintomatologia presentata.
Oltre al contesto della risposta online che ostacola la possibilità di indagare direttamente le aree grige presenti nel racconto altrui, in questo caso un indizio che mi ha indotto in errore è stata l’informazione relativa l’età delle persone coinvolte nella relazione descrittami. Per capirne il motivo, è utile una breve premessa storica.
La visita medica dell’idoneità militare
In Italia nel 2005 è stato sospeso il servizio militare obbligatorio. Prima di allora, tutti i cittadini maschi erano chiamati a svolgere il servizio di leva di un anno al compimento della maggiore età o al termine del percorso di studi.
In tale occasione, tutte le persone convocate erano sottoposte a una visita medica per valutare l’idoneità e, per la maggior parte delle persone, quella era la prima e unica occasione della vita di ricevere una visita medica completa in età adulta.
Generalmente le visite mediche che osservano la persona nella sua interezza avvengono solo in pediatria neonatale. Successivamente la medicina si limita a controllare aree specifiche in presenza dei sintomi lamentati dal paziente.
La visita medica per l’idoneità al servizio di leva era un’occasione preziosa per la diagnosi di numerose patologie, tra cui le fimosi! Molte persone nate prima del 1980 hanno risolto alcune problematiche sessuali grazie alle diagnosi ricevute durante la visita per il militare.
Nonostante questo, il caso raccontato nel precedente capitolo della rubrica “il sessuologo risponde” è un’eccezione a questa regola. Nonostante la coppia descritta sia probabilmente nata tra gli anni ’60 e ’70, per qualche motivo il marito non ha mai ricevuto una diagnosi di fimosi o non l’ha mai curata. Se questo fosse accaduto, la sua storia e quella della sua famiglia sarebbe cambiata completamente.
Le conseguenze di una fimosi
La presenza di una fimosi non curata può avere numerose conseguenze sulla salute dell’individuo.
Se la fimosi impedisce al pene l’erezione, la persona può, tra le altre cose, soffrire di un disturbo erettile causato da una condizione medica o di dispareunia, cioè dolore nella sessualità.
Meno evidenti ma altrettanto importanti sono le conseguenze psicologiche di una fimosi non diagnosticata e non curata. Non essere consapevoli di avere un problema meccanico facilmente risolvibile può favorire l’insorgenza di dubbi gravi sulla propria identità. È possibile iniziare a pensare che la propria natura sia di essere incompatibili con il sesso, di essere programmati per soffrire, di essere rotti, diversi, inferiori o sbagliati.
Queste idee hanno comprensibili conseguenze sull’autostima, sui rapporti interpersonali e sul rapporto con il proprio corpo.
Un elemento complesso di questa vicenda è che, a seconda del punto di vista, possono avere ragione tutti. Ha ragione la diagnosi che definisce la fimosi un problema risolvibile. Come potrebbe avere un senso la prospettiva che vive con orgoglio la propria peculiarità anatomica.
In questo, come in altri casi, la discriminante è il benessere della persona. Se la persona è felice e orgogliosa del proprio corpo, la fimosi per quanto dolorosa e pericolosa per il rischio di infezioni, può essere un elemento identitario da rispettare. Invece, se la persona vive negativamente il suo non avere accesso a una sessualità piacevole e l’essere esposto a pericoli igienici, è opportuno trovare una soluzione prima che l’identità si strutturi su convinzioni danneggiate di sé.
Soluzioni per i problemi causati dalle fimosi
Avere difficoltà a scoprire il proprio glande a causa di un restringimento della pelle del prepuzio è probabilmente dovuto a quella che si chiama fimosi ed è importante che sia vista e diagnosticata da un medico specializzato nella salute sessuale maschile perché possa indirizzare verso la soluzione più adeguata. In caso di dolore nella sessualità o disfunzione erettile è opportuno rivolgersi ad un servizio di andrologia per una prima visita che permetta di effettuare il primo step diagnostico.
È frequente che queste difficoltà non siano riconosciute da chi le vive in prima persona per pudore, mancanza di informazioni e paura del giudizio altrui. Spesso le fimosi emergono con l’adolescenza, un momento complesso per le tematiche identitarie e sociali.
L’assenza di un’occasione di screening di massa come quello rappresentato in passato dalla visita medica del servizio di leva è un problema che può essere arginato promuovendo informazione e cultura del benessere sessuale.
Nel caso in cui si inizi a strutturare un’idea danneggiata di sé e della propria identità, prendere in mano la situazione chiedendo aiuto e facendosi indirizzare verso lo specialista più adeguato è un buon modo di prendersi cura della propria salute.
Non chiedere aiuto nella convinzione di essere costituzionalmente danneggiati e oltre ogni possibilità di aiuto corrisponde a una condizione di disperazione, cioè di assenza di speranza. Non tutto è risolvibile. Ma in certi casi può capitare di vivere come irrisolvibili dei problemi che, invece, potrebbero essere affrontati e risolti in modo molto efficace.