Riassunto

A volte si condividono domande che sottendono significati diversi dal loro senso letterale. Quando ci si interroga sull'essere abbastanza bravi è frequente che non si stia riflettendo sulle competenze, ma sull'autostima.

Non sono abbastanza brava?

Buon pomeriggio Dr. Celletti,
Sono una studentessa universitaria di 23 anni. Dalla mia prima relazione a 17 anni ho sempre avuto un problema che precedentemente non riconoscevo come tale ma che nelle mie due più recenti relazioni (quella attuale iniziata da un mese e mezzo e quella precedente conclusa circa tre mesi fa) si è manifestato in maniera molto forte. Ho un blocco a livello di libido, quindi un abbassamento di desiderio, ma anche a livello di piacere durante l’atto sessuale. Quasi avessi la sensazione di un blocco, di non riuscirmi a lasciar andare. Come se la mente si staccasse completamente dal corpo e quindi dalla percezione fisica del piacere.

Non sono abbastanza brava? Il sessuologo risponde #70 - Valerio Celletti

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Un’educazione familiare improntata alla sicurezza

Una delle cause che ho recentemente riconosciuto è quella dell’influenza dei miei genitori, soprattutto di mia madre. Essendo figlia unica sono sempre stata molto seguita e il loro atteggiamento nei miei confronti è sempre stato molto protettivo (a fin di bene) ma talvolta limitante nel godermi a pieno certe esperienze. Avendo molto a cuore il parere e i consigli dei miei genitori e facendomi fortemente influenzare dal loro giudizio per la mia cieca fiducia nei loro confronti, nelle mie prime relazioni ho avuto molta difficoltà ad aprirmi fisicamente.

Mi è sempre stato ripetuto di “essere al 100% sicura che fosse quello giusto” il ragazzo con cui avere un rapporto sessuale e “di aspettare il momento giusto” che sarebbe dovuto essere dopo mesi e mesi. Essendo una persona molto molto riflessiva e fin troppo “pianificatrice” (nel senso che vorrei che tutto andasse bene), tutta questa pressione mischiata alla mia bassissima autostima (dovuta ad amicizie e dalla recente relazione da cui sono uscita in cui mi hanno fatto sentire brutta, poco valorizzata e indesiderata soprattutto fisicamente) e alla mia ansia da prestazione, sono scoppiate in un blocco sessuale con il ragazzo con cui esco da un mese e mezzo.

Gli inizi della relazione

Avevo già adocchiato questo ragazzo nei mesi precedenti la nostra conoscenza. In quell’arco di tempo il mio desiderio sessuale nei suoi confronti era veramente forte in quanto si era creato un fenomeno di continuo scambio di sguardi. Provavo dei veri e propri impulsi di eccitazione e contrazioni a livello pelvico e facevo sogni non erotici ma in cui un solo nostro leggero contatto fisico (come uno sfioramento di gamba) mi eccitasse. In tutto questo però pensavo che la cosa non fosse ricambiata anche perché ero venuta a conoscenza del fatto che lui si sentisse con un’altra. Inoltre essendo più grande di me, pensavo non fosse minimamente interessato ma soprattutto che non lo potessi attrarre fisicamente non sentendomi all’altezza e abbastanza bella per lui.

Finché un giorno ho deciso di buttarmi e nel caso di prendere un palo in faccia chiedendo di lui a degli amici. In risposta sono venuta a scoprire che anche lui era interessato a me e si stava già informando. Iniziamo quindi la nostra conoscenza e lì qualcosa è cambiato. Forse come protezione dalle mie insicurezze e paure e dalle mie delusioni amorose in cui una volta mi avevano tradita e in un’altra considerata il nonnulla (moroso narcisista), mi è completamente caduto tutto quel forte desiderio sessuale. Così, all’improvviso. E questo sono sicura non sia dovuto a lui perché la sua conoscenza è sorprendente. Invece mi sono proprio resa conto che è dovuta a me e a fattori esterni slegati da lui.

Un problema di mancata eccitazione

Le situazioni per un rapporto fisico si erano create molte volte ma sempre con un mio immediato blocco a livello fisico di assenza di lubrificazione e di desiderio sessuale, in cui rifiutavo l’andare oltre ai preliminari e a volte oltre agli stessi. Ho deciso quindi di provare a lasciarmi andare in quanto forse l’avere un primo rapporto con lui (che è sempre stato molto gentile e mi ha sempre fatto complimenti e apprezzamenti riguardo il mio aspetto) mi avrebbe aiutata a sbloccarmi. E invece no. Purtroppo nel rapporto non ho raggiunto il piacere. Non ho provato dolore ma né nella penetrazione né alle stimolazioni manuali ho provato piacere.

Sono molto triste e preoccupata da questa situazione e anzi mi sta aumentando l’ansia a riguardo… sia per il fatto che forse non sono abbastanza brava, che forse non riuscirò mai a provare piacere (ma a livello ginecologico non ho problemi) sia per il fatto che vorrei provare piacere con lui ma non ci riesco.
Cosa posso fare?

Grazie per la sua attenzione.

Il sessuologo risponde #70

Buongiorno, grazie per la condivisione.

Mi sembra di capire che nella sua esperienza, ad oggi, il desiderio sessuale e l’accesso al piacere sessuale sono due difficoltà che riconosce in modo chiaro e su cui desidera lavorare per prendersi meglio cura del suo benessere sessuale e relazionale. Da quanto scrive, le difficoltà attuali sono oggi più riconoscibili che in passato, ma sono state sempre presenti nella sua esperienza relazionale e individuale. Non mi è chiaro il grado di coinvolgimento sessuale che ha esperito nelle relazioni precedenti, ma forse il punto principale su cui credo le possa essere utile fermare l’attenzione non riguarda le relazioni sentimentali passate.

Stimolazione adeguata

Da quanto scrive, mi sembra di capire che quella che ha condiviso con il suo partner è stata un’esperienza sessuale penetrativa, ma non ho informazioni in merito a quali siano le altre modalità con cui avete condiviso sessualità. Contatti, carezze, baci, stimolazione manuale o orale del corpo, sono tutti comportamenti sessuali che possono avere una grande importanza nella creazione di una stimolazione adeguata. Di conseguenza, ragionare sul modo in cui avete dedicato spazio alla stimolazione reciproca è una buona idea per capire meglio la situazione attuale.

Altrettanto, nella sua mail c’è un grande assente che, credo, potrebbe avere un ruolo importante nella genesi del problema attuale. La masturbazione.

Tra prudenza e delega

Mi scrive che in famiglia si è sempre parlato della sessualità come di un comportamento che sarebbe opportuno condividere solo con una persona che ritenesse al 100% giusta per lei. Il 100% è spesso una percentuale complicata da raggiungere. Ma il fatto che lei non abbia scritto della sua esperienza sessuale nell’autoerotismo mi porta a pensare che forse è possibile che per lei il consiglio di attendere la persona giusta abbia un significato più ampio del solo giudizio verso il suo partner. Forse, per lei, non si è trattato solo di aspettare la persona giusta, ma anche di aspettare una persona a cui sta inavvertitamente delegando la responsabilità di provocarle piacere sessuale. Questo approccio passivo può essere dannoso per il suo benessere sessuale.

Il benessere sessuale è un’esperienza che coinvolge il rapporto intimo che lei ha con il suo corpo e con il suo desiderio sessuale. Il suo partner è una persona che per lei è desiderabile e quindi compatibile con il suo desiderio sessuale, ma non è il protagonista del suo desiderio. Lei è la protagonista del suo desiderare sessualmente l’altra persona. Questo può avvenire sia quando siete insieme, sia quando lei è da sola e dedica spazio a darsi piacere tramite l’autoerotismo. Da quanto scrive, mi viene il dubbio che lei abbia trascurato la masturbazione, forse danneggiando (temporaneamente, tutto si recupera) il rapporto con il proprio corpo.

Cosa posso fare?

La prima cosa su cui credo varrebbe la pena di iniziare a ragionare, riguarda il rapporto con il proprio corpo e l’autoerotismo. Prendersi tempo per vivere il piacere sessuale, da sola e successivamente anche da sola in presenza del suo partner, può essere un buon modo per capire meglio le proprie sensazioni, conoscere meglio il proprio corpo e rendersi meglio conto di come si modificano eventualmente i suoi pensieri in assenza e in presenza di un’altra persona. Il desiderio sessuale è un’esperienza mentale. Osservare e capire meglio i propri pensieri nella sessualità può aiutarla a diventarne consapevole e parteciparvi in modo costruttivo.

Nella sua mail accennava a paure riguardo il giudizio, al suo non considerarsi esteticamente piacevole. Forse questi pensieri potrebbero essere alla base di ragionamenti poco efficaci per la buona salute del suo desiderio sessuale. Un corpo spaventato difficilmente può essere rilassato, accogliente e lubrificato. Parte dei pensieri giudicanti potrebbero riguardare la sua idea di quanto si ritiene sessualmente desiderabile, come altri pensieri potrebbero coinvolgere la sua idea di quanto ha selezionato correttamente il suo partner. Ribadisco, il 100% è una percentuale complicata.

Cosa intende quando pensa “non sono abbastanza brava?”

Credo che quello da cui le potrebbe essere utile iniziare sia lavorare sulla consapevolezza dei propri pensieri e sul ragionare su quali idee vuole promuovere per prendersi cura della propria vita. È un lavoro che può fare da sola o chiedendo aiuto in un contesto di psicoterapia con uno psicoterapeuta specializzato in sessuologia. Usi la masturbazione come occasione per fare una esperienza più semplice di sé e del suo corpo, così da avere anche l’occasione di vedere meglio la differenza tra quando è da sola e quando è in coppia.

Nel risponderle, mi rendo conto di come potrebbe essere frainteso un aspetto della mia risposta. Lei condivide il suo dubbio sul “non essere abbastanza brava” e chi le risponde le suggerisce di cambiare approccio e provare a fare esperienza per sviluppare le competenze utili a risolvere il suo problema. Nel mio risponderle, l’intento è di aiutarla, ma è un’intenzione che potrebbe essere fraintesa.

Autostima e giudizi

Infatti, è frequente che le persone tendano a considerare sinonimi l’essere bravi, competenti, utili, capaci, giusti, desiderabili, ecc… Ma questi aggettivi corrispondono tutti a significati molto diversi. Il mettere tutto nello stesso calderone finisce per creare numerosi fraintendimenti e porta a collegare argomenti che, invece, traggono solo vantaggio dall’essere distinti ed affrontati in modo ordinato e maggiormente efficace.

Il suo avere degli aspetti della sessualità in cui è meno brava di quanto vorrebbe non significa essere una persona meno valida di altre persone che riescono a vivere la sessualità in modo più efficace. È frequente che alcune persone, soprattutto quando insicure e spaventate, tendano a valutare sé stesse basandosi sui propri successi e fallimenti, spesso dando più peso ai fallimenti che ai successi. Ma ci tengo a chiarire che il mio suggerimento volge in una direzione diversa.

Valore personale e competenze

Seguendo le mie indicazioni mi auguro che lei possa diventare più competente nella sessualità e che riesca a vivere al meglio il proprio benessere sessuale, ma non credo che questo la renderà una persona di maggior valore come ritengo che ad oggi lei non abbia meno valore solo perché in difficoltà in un ambito sessuale. Riflettere su chi lei è e su quanto ritiene di valere è una riflessione complessa che è importante risolvere prima di contare i successi e i fallimenti, non dopo. È una scelta a priori che ognuno è importante faccia per sé stesso.

Nel caso in cui il mio invito a sviluppare competenze avesse suscitato qualche traccia di rabbia e fastidio, provi ad approfondire i pensieri che alimentano quei sentimenti. Forse è possibile che sotto ad essi lei possa trovare una riflessione che inavvertitamente è maturata come conseguenza di quell’iperprotettività familiare e che, credo, la possa aver portato a trarre delle considerazioni che sono diametralmente l’opposto del motivo per cui credo che i suoi familiari abbiano provato a proteggerla, anche se in modo probabilmente eccessivo e inefficace.

Spero di esserle stato di aiuto, non esiti a scrivermi per ulteriori dubbi.

Dr. Valerio Celletti

Scaletta del video – Non sono abbastanza brava? Il sessuologo risponde #70

Schema del video Non sono abbastanza brava - il sessuologo risponde 70
Non sono abbastanza brava - il sessuologo risponde 70