Riassunto
Ad agosto diventa tutto più difficile. Vediamo insieme a chi rivolgersi e cosa possiamo iniziare a fare in autonomia.
Chiedere aiuto psicologico ad agosto
Consigli e suggerimenti per chiedere aiuto psicologico ad agosto iniziando a porre le basi per una migliore cura del proprio benessere emotivo che, probabilmente, diventerà più operativa da settembre in poi.

Chiedere aiuto ad agosto
Avere difficoltà psicologiche è sempre complicato. È frequente avere difficoltà a quantificare la gravità delle proprie difficoltà emotive per ragionare su soluzioni adeguate. Ogni volta che ci si trova bloccati o eccessivamente lenti nei propri progressi, chiedere aiuto è il primo passo per migliorare.
Chiedere aiuto psicologico ad agosto è ulteriormente complicato.
Gli studi di psicoterapia sono chiusi; i professionisti sono in ferie e i servizi sono sottorganico.
Anche il mio studio di psicoterapia chiude ad agosto. Sia per cercare rifugio dal caldo estivo, sia per il desiderio di cambiare stile di vita per qualche settimana. In generale, trovare un professionista psicoterapeuta ad agosto è più difficile che nel resto dell’anno.
Lo stile di vita estivo
Contemporaneamente, luglio ed agosto sono mesi in cui molte persone si attivano nel chiedere aiuto psicologico. Le ragioni dell’aumento delle richieste di aiuto psicologico sono simili a quelle per cui non si trovano i professionisti. Durante l’estate il clima diventa meno sopportabile e di conseguenza è frequente dormire male, ammalarsi per l’aria condizionata e avere difficoltà a rimanere correttamente idratati.
Però, ancora più determinante è il modo in cui ad estate quasi tutte le persone cambiano stile di vita. Per chi è genitore le scuole chiudono e serve inventarsi soluzioni più o meno creative per curare i figli compatibilmente con gli altri impegni. Molte aziende riducono il carico di lavoro, mentre alcune lo intensificano. In generale, quasi tutte le persone cambiano stile di vita durante l’estate.
Con il modificarsi delle abitudini si alterano anche gli equilibri più o meno funzionali costruiti durante il resto dell’anno. Durante l’estate emergono in modo più evidente molti problemi che sono stati nascosti sotto al tappeto durante il resto dell’anno.
Servizi di emergenza a cui chiedere aiuto
Nel caso in cui si sia in emergenza, esistono servizi di emergenza a cui potersi rivolgere per avere aiuto psicologico ad agosto.
Ogni ospedale dotato di pronto soccorso offre supporto psichiatrico in caso di acutizzazione della propria sofferenza emotiva.
Nel caso in cui non si sappia quale centro di riferimento è il più vicino, il 118 è il numero di emergenza sanitaria da contattare per richiedere un’ambulanza o chiedere a un operatore come procedere.
La Croce Rossa Italiana offre un numero verde (1520) di supporto psicologico attivo tutto l’anno dal lunedì al sabato.
Scrivere
Al netto delle emergenze, agosto è il momento in cui iniziare a prendersi cura di sé in autonomia in attesa di poter lavorare meglio sulle proprie difficoltà a partire da settembre o ottobre. Per iniziare a porre le basi con cui lavorare su di sé, è opportuno iniziare a lavorare in autonomia nel comprendere meglio la propria domanda e le prime risposte che è possibile iniziare a dirsi autonomamente.
Per procedere con ordine iniziando a riprendere le fila dei propri pensieri è utile iniziare a scrivere. Scrivere è spesso un buono modo per elaborare i propri pensieri, allenandosi allo sforzo di metterli in ordine perché siano più comprensibili agli altri ed a sé stessi.
Quali domande porsi?
Quando si vuole chiedere aiuto psicologico ad agosto è utile scrivere proprio di questo argomento. Perché proprio ora? Perché il mio disagio emotivo è diventato così evidente e doloroso proprio in questo momento dell’anno? Cosa è cambiato?
Come scritto precedentemente, spesso l’estate provoca un cambiamento nello stile di vita delle persone. Come è cambiato il mio stile di vita con l’estate? Cosa sto facendo di diverso? Cosa non sto più facendo? C’è un rapporto tra il momento in cui chiedo aiuto e il momento in cui lo chiedo?
I cambiamenti avvenuti hanno disinnescato delle soluzioni che temporaneamente tenevano a bada la mia sofferenza emotiva? In quale modo funzionava questo meccanismo? Quanto funzionava? Cosa mi permette di capire questa riflessione in merito al mio problema? E cosa mi permette di ipotizzare rispetto alle possibili soluzioni? Quali sono i limiti delle soluzioni passate?
Studiare
Scrivere, nonostante quanto si possa credere, non è un processo curativo per il solo fatto di essere svolto. Serve impegnarsi a scrivere pensieri comprensibili e dedicare tempo a rileggerli e correggerli o chiarirli per cercare di lavorare sui propri ragionamenti.
Questo processo di studio diventa maggiormente evidente durante un percorso di psicoterapia, ma prendersi cura delle proprie necessità emotive ad agosto implica iniziare ad essere autonomi su processi che riusciremo a condividere con un professionista solo in autunno.
Quindi serve sia scrivere, sia studiare i propri scritti. Non in modo passivo, ma in modo attivo, critico e costruttivo. Studiare sé stessi è un processo lungo e spesso arricchente.
Può essere utile documentarsi sulle risorse disponibili in libreria o online. Leggere libri che trattano l’argomento della propria difficoltà con un approccio cognitivo comportamentale o razionale emotivo e comportamentale è un buon modo di iniziare ad acquisire informazioni utili a prendersi cura di sé.
Il mio contributo
Nel mio piccolo, https://drvalerio.com è il sito dove raccolgo i contenuti che condivido nella speranza possano essere utili, e youtube.com/valeriocelletti/ è la pagina YouTube dove pubblico i miei video divulgativi.
Nel caso si abbia bisogno di un breve confronto online, nonostante ad agosto io sia chiuso per ferie, leggo la mail e provo a rispondere compatibilmente alle tempistiche estive a chiunque volesse scrivermi a valerio.celletti@gmail.com.
Non scegliamo quando stare male. Capita. Ma possiamo scegliere come reagire e quali competenze sviluppare per imparare a stare meglio. Non sono strumenti che si costruiscono in un giorno, ma, come si suol dire, ogni viaggio inizia con un primo passo. Iniziare a prendersi cura di sé ad agosto, in autonomia, come si riesce, con tutti i limiti del caso, è meglio che limitarsi al solo esprimere un buon proposito per settembre. Con l’arrivo dell’autunno riprenderanno tutte le routine che permettevano di distrarsi dalla propria esperienza. Sono anch’esse una soluzione, legittima e rispettabile. Ma sarebbe bello poter pensare all’estate del prossimo anno come ad un’occasione, e non ad un problema.