Colpo di fulmine – Sentimenti e passioni più forti di noi
Il colpo di fulmine è un processo rapido, intenso e dirompente che viene sempre descritto come prodotto dall’altro. Un fulmine che ci sconvolge la vita. Ma la propensione di alcuni ad esserne colpiti più di altri suggerisce uno scenario diverso. Il colpo di fulmine descrive noi stessi ed il nostro modo di fare esperienza dell’intimità con l’altro. Cerchiamo noi stessi? Cerchiamo chi vorremmo essere? Oppure cerchiamo una via di fuga dai nostri schemi ripetitivi?
Come funziona il colpo di fulmine?
Il colpo di fulmine è protagonista indiscusso della narrativa rosa da tempo immemore. Due persone provano un forte sentimento che non sanno spiegare e vanno completamente in confusione per il desiderio reciproco. Cambiano le proprie vite, sfidano tutto e tutti e si cercano come se non esistesse altro al mondo. La metafora del colpo di fulmine è utilizzata a rappresentare l’intensità fragorosa e dirompente dell’accadimento. Scende all’improvviso, colpisce casualmente e modifica irrimediabilmente donando intensa energia a chi ne viene travolto.
Ma come funziona il processo che viene chiamato colpo di fulmine? Perché succeda, serve essere anime affini, uguali con il bisogno di ricongiungersi, oppure sono gli opposti che si attraggono? Forse il processo osservato non è necessariamente colpa o merito di somiglianze o differenze evidenti. Se fosse così, tutti risponderebbero alle persone uguali o alle persone diverse, mentre esiste enorme variabilità. Per questo, alcuni hanno provato a spiegare certi meccanismi poco prevedibili invocando il ruolo di odori e ormoni. Ma come specie umana non funzioniamo così. I profumi possono avere un profondo significato, ma non inducono un meccanismo prevedibile come una trasformazione chimica. Non andiamo “in calore” come accade in altre specie.
Il fulcro della questione verte nella riconoscibilità.
È possibile riconoscere solo quello che conosciamo
Reagiamo a quello che comprendiamo. Le persone reagiscono raramente alla bellezza, ma piuttosto ai tratti che considerano rappresentativi di un genere coerente con la propria idea di desiderabilità. Le caratteristiche che rendono leggibile l’altra persona come desiderabile. Una bellezza notevole ma complessa ha meno successo di una bellezza modesta ma chiara e comprensibile. In alcuni casi, invece, le persone non desiderano qualcosa di noto, ma cercano invece un’esperienza nuova. Per alcune persone il riconoscibile ha un significato prevedibile e noioso. In quel caso, reagiscono alla confusione, alla paura di sentirsi disorientati ed alla possibilità che qualcuno possa avere un ruolo importante nel modificare il proprio stato interno provocando la percezione di emozioni difficili da riconoscere e gestire.
Dato che le reazioni emotive descrivono sempre il punto di vista di chi le prova, nel colpo di fulmine le persone incappano in qualcosa che desiderano, per somiglianza, diversità o complessità. C’è chi trova sé stesso e chi trova la via di fuga da sé stesso o dalla propria esperienza. In tutti i casi, il colpo di fulmine non riguarda la persona incontrata. Le nostre emozioni parlano sempre di noi e della nostra esperienza.
1) Intimità e somiglianza
Avere profonda intimità con qualcuno ritenuto simile a noi è più semplice. Le persone sono tutte uniche e diverse, ma somigliarsi può creare l’illusione di conoscere l’altra persona senza bisogno di esplorarla. È un procedimento facile e, nella sua leggerezza, può sembrare naturale e giusto. Ma è importante ricordarsi che non è possibile sapere cosa vuole una persona senza chiederlo. Avvicinarsi richiede sempre lavoro, e partire vicini è un vantaggio che è importante non bruciare. Ignorarsi solo perché la convivenza è facile comporta spesso lo scoprirsi sconosciuti molti anni più tardi.
2) Intimità e diversità
Costruire intimità con una persona molto diversa da sé può essere difficile. Spesso si cerca l’altra persona per una o più caratteristiche desiderate e mai ottenute. Ma non possedere tali caratteristiche rende difficile comprendere il percorso che ha permesso a qualcuno di ottenerle. Pensare che le caratteristiche altrui non siano l’esito di un processo può minare il dialogo. Diventa chiaro il risultato, e non tutta la storia che lo sostiene.
Nelle relazioni tra persone molto diverse è frequente spendere molto impegno per compensare le evidenti diversità. Impegnarsi è lodevole, ma farlo senza fermarsi a consolidare le fondamenta comuni può essere rischioso. Alla lunga, cercarsi può diventare eccessivamente frustrante o può creare un’esperienza così impersonale da portare a non desiderare più quella diversità inizialmente tanto importante.
3) Intimità ed evasione
Infine cercare una persona che non si riesce a riconoscere per ritrovarsi nell’intensità delle emozioni che suscita è una scelta confusionaria. Per quanto molto comune, l’intensità delle emozioni prodotte non è dovuta all’energia del colpo di fulmine, ma al cortocircuito delle proprie capacità di ragionamento flessibile. I limiti dei propri strumenti emotivi provoca un’attivazione emotiva intensa di fronte ad una situazione imprevista, nuova e complessa. Per alcune persone tale sensazione è una piacevole ventata d’aria dalla prigionia dei propri schemi. Ma in questo processo l’altro non è il principe o la principessa che aiuta la propria evasione. L’altro è uno strumento per un contatto diverso con sé stessi.
In tali occasioni, la relazione sa essere percepita come molto passionale, ma non è intima. L’intimità è funzionale all’intensità delle emozioni prodotte, e le emozioni sono eventi naturali e transitori dell’esperienza. Molte persone che vivono piacevolmente questo genere di colpi di fulmine parlano di intimità come di uno stato di abbandono libero e felice, dimenticandosi un protagonista fondamentale dell’intimità, l’altra persona. È intimo quello che riguarda privatamente due persone, mentre spesso l’esperienza descritta, se la si riuscisse ad innescare, andrebbe bene anche con chiunque altro.
Il colpo di fulmine è un processo fondato sulla riconoscibilità
Quando si fa riferimento al colpo di fulmine, tutto si gioca sui binari della riconoscibilità e del desiderio. Per quanto possa rischiare di essere poco efficace, non c’è nulla di male a cercare l’altra persona per somiglianza, diversità o evasione emotiva. Ogni persona si incontra in un momento della vita e si avvicina per motivi privati ed impossibili da giudicare. Ma conoscere meglio sé stessi ed i propri processi interni può essere la chiave per comprendere meglio chi siamo e cosa desideriamo. Partendo da sé stessi, l’incontro con l’altro non è più l’incontro con un altro sé o con una parte ideale e mai raggiunta di sé, ma diventa davvero la scoperta di un’altra persona che può partecipare a pieno con la propria vita.
Un buon grado di autonomia emotiva attenua l’intensità dei colpi di fulmine, ma non spegne l’amore ed il desiderio di innamorarsi. Partire da sé stessi è il primo passo per incontrarsi al meglio e per più tempo con le altre persone.
Scaletta del video – Colpo di fulmine – Sentimenti e passioni più forti di noi – Valerio Celletti