Riassunto

Mi è stato chiesto un suggerimento su come rispettare una dieta. Provo a rispondere definendo 3 concetti utili per curare l’alimentazione. Consapevolezza, significato e complessità.

Come rispettare una dieta? 3 concetti utili per curare l’alimentazione


Come rispettare una dieta? Provo a rispondere definendo 3 concetti utili. Consapevolezza, significato e complessità.


Per mettersi a dieta serve sapere cos’è una dieta

È difficile rispettare una dieta senza aver chiaro cosa sia una dieta. Infatti generalmente il termine dieta è inteso come una restrizione alimentare per perdere peso. Non è esattamente così.

La dieta dimagrante è una delle possibili diete, ma ne esistono anche molte altre. A seconda dei propri obiettivi esiste una dieta diversa. Quindi iniziamo distinguendo 2 elementi: 1) la dieta 2) obiettivo che orienta la dieta.

Infatti ogni dieta necessita di un obiettivo, una meta a cui aspirare perché abbia senso e che sia tenuto in considerazione perché sia gestito il modo in cui influenza tutto il percorso. Il termine dieta deriva dal latino diaeta che letteralmente significa “modo di vivere” o, per usare una forma più corrente, stile di vita.

Scegliere una dieta significa scegliere uno stile di vita che si presume possa portare a realizzare i propri obiettivi. È in gioco dove vogliamo arrivare, chi vogliamo essere, in quale mondo pensiamo di realizzarlo, smuovendo quali risorse e per quanto tempo. Non è solo quanto mangiare.

Diete inconsapevoli vs diete consapevoli

Potenzialmente ogni persona ha una sua personalissima dieta. Un suo modo spontaneo di stare al mondo e di perseguire degli obiettivi più o meno consapevoli. Quindi premesso che esistono tante diete quanti sono gli esseri viventi, proviamo a restringere il campo tra diete consapevoli e inconsapevoli.

Chi vive e si nutre senza pensare al cibo ed alle sue conseguenze, probabilmente rientra nelle persone con una dieta inconsapevole. La dieta non riguarda solo il cibo, ma quando è consapevole ha senso che lo consideri in modo prioritario. Vivere implica nutrirsi, riposarsi e generalmente agire per interagire con il mondo.

Quindi una dieta consapevole comprende uno stile alimentare, un’igiene del sonno, una strategia di azione e un obiettivo coerente con tutti i passaggi.

La dieta dimagrante

La più famosa tra le diete, è la dieta dimagrante. Questa dieta è talmente famosa che nel parlare comune si usa il termine dieta per far riferimento proprio alla dieta dimagrante. Come abbiamo precisato, la dieta non è solo una scelta alimentare. Allo stesso modo scegliere la dieta dimagrante non significa solo ridurre l’apporto di calorie. Ma procediamo con ordine.

L’obiettivo di una dieta dimagrante è la perdita di peso corporeo, ma non si esaurisce solo in questo. Pensare si tratti solo di perdere peso è il motivo per cui molte persone scelgono di seguire una dieta dimagrante e non riescono a portarla avanti.

Avere un corpo magro è uno strumento per uno scopo.

Per alcune persone un corpo magro serve per rimanere in vita. È una scelta di salute per proteggersi da problemi vascolari o cardiaci. In questo caso la dieta è meglio catalogabile come dieta salutistica. La dieta salutistica può riguardare problemi di peso, come anche allergie, intolleranze alimentari, patologie, ecc… La dieta salutistica mira alla salute, in ogni sua forma.

Invece in molti casi un corpo più magro ha lo scopo di rendere sessualmente più desiderabili. Quindi l’obiettivo si può spostare dalla salute, al solo perdere peso, al significato attribuito alla desiderabilità sessuale.

Per alcune persone sapere di essere sessualmente desiderabile significa essere amabile, apprezzabile o degno di amore. Altre persone invece vivono la desiderabilità sessuale come occasione per guadagnare potere e capacità di interagire con il mondo. Infine, tra i vari significati possibili, un’idea frequente può essere la semplice ricerca di piacere e di occasioni per esplorare che altrimenti sarebbe negata.

A seconda dell’obiettivo, perdere peso cambia completamente di significato.

È una questione di calorie

Mettere a fuoco l’obiettivo è fondamentale per vivere con coerenza il proprio stile di vita, la propria dieta. In alcuni casi una dieta salutistica può essere confusa per dieta dimagrante, ma sono diverse.

Un altro aspetto importante da distinguere è dato dal fato che dimagrire è un processo conseguenza di un deficit calorico. Il corpo deve consumare più calorie di quelle che assume. Un modo di dimagrire consiste nell’assumere meno calorie del solito, mangiando meno. Un’altra via invece consiste nell’aumentare il consumo di calorie, allenando e stancando il corpo. Solitamente è efficace una combinazione di entrambe le vie.

Quando si investe soprattutto nell’aumentare il consumo di calorie, è utile disambiguare la dieta definendola dieta muscolare. Nome diverso, obiettivi probabilmente diversi, stile di vita ed assetto mentale diversi.

Si tratti di una dieta dimagrante, salutistica o muscolare, rivolgersi ad un nutrizionista, ad un dietologo o ad un personal trainer, è utile a scegliere lo stile di vita più efficace per perseguire i propri obiettivi e usare al meglio le proprie risorse. Capire cosa e quanto mangiare, come e quanto allenarsi, quando e quanto dormire.

Il sonno, questo sconosciuto

L’igiene del sonno è un fattore generalmente trascurato, ma di notevole importanza.

È frequente e naturale che scegliere una strategia, un modo di vivere, con cui affrontare la vita per perseguire obiettivi più o meno complessi tenda ad essere centrato su cosa fare. Dormire è spesso considerato un comportamento passivo dai connotati più negativi che positivi. C’è chi lo vive come una perdita di tempo.

Però dormire è un aspetto essenziale del vivere.

Durante il sonno il corpo ripristina alcuni equilibri chimici necessari al suo corretto funzionamento. Quindi è essenziale per la dieta salutare. Inoltre durante il sonno avvengono diversi processi rigenerativi fondamentali per la muscolatura. La dieta muscolare non funziona senza un’igiene del sonno adeguata. E, per quanto poco immediato, dormire bene ha un ruolo anche nel dimagrire.

Infatti se il corpo non dorme a sufficienza e non recupera il suo equilibrio chimico, attiva meccanismi protettivi finalizzati ad affrontare le difficoltà. Evolutivamente rinunciare alle proprie riserve di energia non è una strategia efficace in una situazione di difficoltà. Se è possibile farne a meno, è più conveniente risparmiare energie, assimilare tutto il possibile e mettere da parte per quando non ci sarà neanche il poco attuale. Il metabolismo rallenta, l’assorbimento dei cibi aumenta, e le riserve di grasso rimangono stabili o aumentano, ostacolando molte diete dimagranti.

L’igiene del sonno non deve essere trascurata.

Quante diete consapevoli esistono?

A grandi linee esistono 6 diete consapevoli. Le 3 già citate sono la dieta dimagrante, la dieta muscolare e la dieta salutistica. A queste possono essere aggiunte le diete etiche, le diete religiose e le diete edonistiche.

Nella dieta etica si sceglie di vivere, nutrirsi, dormire e comportarsi nel rispetto di alcuni principi ritenuti eticamente corretti. Una dieta vegetariana potrebbe esserne un esempio, come una dieta che prevede di non acquistare da allevamenti intensivi o da linee produttive che non rispettano il terreno, il mare, gli animali o i lavoratori.

La dieta religiosa invece si orienta sul rispetto di regole specifiche del proprio credo religioso. Può tradursi in regole generali e costanti, come il divieto di consumare alcolici, o regole contestuali specifiche di determinati luoghi o periodi dell’anno.

Per ultima la dieta edonistica è uno stile alimentare al limite tra consapevole e inconsapevole. Chi non ha una dieta consapevole spesso ha comportamenti alimentari vicini alla dieta edonistica, che consiste fondamentalmente nel mangiare, dormire e agire per il piacere. Il cibo è scelto in base al gusto, ed è dato ampio rilievo al premiarsi ed al cercare stimoli per motivarsi ad agire. Questa dieta è facilmente vicino all’inconsapevolezza perché il piacere, per essere consapevole, deve essere ricercato e pensato attivamente. Quando invece è perseguito in risposta alla fame, al sonno o alla necessità, il piacere orienta i comportamenti senza essere chiaramente esplicitato.

A seconda della dieta considerata, si presentano sfide pratiche ed emotive diverse.

Le sfide emotive del rispettare una dieta

1) La consapevolezza

Ogni dieta presenta sfide e complicazioni diverse a seconda del contesto. La prima e fondamentale sfida consiste nell’essere consapevole della dieta scelta. Quindi non solo di cosa dovrei fare per rispettare una dieta, ma anche sapere quali obiettivi desidero raggiungere grazie alla dieta e quale significato ha per me il perseguimento di quello specifico obiettivo.

Vivere più a lungo? Vivere meglio? Essere amato? Poter amare? Divertirmi? Esplorare? Dominare? Far parte di qualcosa? Migliorare il mondo? Esprimere la mia identità? Avvicinarmi a Dio?

Conoscere il proprio obiettivo permette di utilizzare un approccio attivo e consapevole alla propria dieta. Sapere di essere attivamente protagonista nella scelta del proprio stile di vita per perseguire il proprio obiettivo, fa la differenza. È quello che in inglese viene anche definito “senso di agency”, cioè l’idea di avere un ruolo nel poter produrre un risultato tramite una strategia.

In questa prospettiva, la dieta è il proprio punto di forza. La dieta può essere scelta per perseguire i propri obiettivi, applicando una strategia ritenuta efficace per stare al mondo e realizzare i propri desideri. Senza questa consapevolezza, invece, la dieta rischia di essere un limite intollerabile da cui, se possibile, svincolarsi alla prima occasione disponibile.

2) il cibo ha un significato

La dieta non è solo alimentazione, però la riguarda in primo piano. Ed il cibo non è solo nutrimento. Riassumere gli alimenti come fossero solo una somma di proteine, carboidrati e grassi è un’intellettualizzazione che descrive più noi che il cibo. Quello che mangiamo è cucinato da qualcuno, trasportato da qualcuno, prodotto, coltivato, allevato da qualcuno in qualche luogo e, per nulla secondario, è pagato da qualcuno e spesso consumato insieme a qualcuno.

Il settore primario dell’economia è composto dall’agricoltura, dalla pesca e dall’allevamento. Esistono poche risorse più concrete del cibo. In quanto reale, il cibo ha innumerevoli significati personali e relazionali.

Esplorare ed esplicitare il significato personale attribuito al cibo è necessario per gestire l’eventualità che la dieta applicata al cibo possa innescare una competizione tra obiettivi. Se per me il cibo è piacere, gusto, prendermi cura di me e stare con le persone che amo, difficilmente applicare restrizioni al cibo per sentirmi amabile ed avere piacere sessuale sarà privo di ostacoli. Sono obiettivi in competizione che possono coesistere solo se gestiti ed inseriti in una narrazione coerente.

Esplorare il proprio significato attribuito al cibo è utile per migliorare la propria aderenza ad una dieta. Per farlo, ragionare sulla propria storia alimentare e sulle proprie credenze sul cibo può aiutare all’emergere di elementi su cui lavorare per rendere personale la dieta e appropriarsi dello stile di vita scelto.

3) La dieta migliore è quella coerente con la propria visione del mondo

Un altro significato che è importante esplicitare e gestire riguarda la propria personale visione del mondo. La dieta, in quanto stile di vita, è il nostro modo di stare al mondo.

Un mondo vasto, ingestibile e soverchiante, è un mondo in cui non ha senso scegliere una dieta. Tanto non è possibile ottenere un risultato. Le persone inconsapevoli della propria dieta o che vivono come impossibile sceglierne una, tendono ad avere un forte senso di impotenza appresa. È l’ambiente che decide per loro.

Queste persone riescono a seguire una dieta soprattutto se intorno vedono che tutti fanno altrettanto. Procedono con un approccio fondato prevalentemente sull’imitazione.

Un mondo in conflitto

Diversamente le persone che vivono intensamente il confronto e lo scontro sociale tendono a trasporre parte di questa aggressività nella dieta. Vedere il mondo come un luogo conflittuale in cui poter fare poco per sortire un effetto può portare ad una dieta edonistica in cui mangiare serve a produrre piacere ed a stabilire un traguardo personale che soddisfa stomaco ed autostima. È una dieta che può avere pessime ripercussioni sulla salute ed è quasi incompatibile con la dieta dimagrante.

Nel caso in cui la persona abbia maggiore fiducia in sé stessa e nei suoi mezzi, la prospettiva agonistica del mondo può portare anche ad una dieta muscolare. Dieta muscolare e dieta edonistica condividono alcuni temi di prospettiva del mondo, ma con risultati fisicamente molto diversi. Chi segue la dieta edonistica tende ad avere un corpo in sovrappeso ed uno sguardo rivolto agli altri, mentre chi segue una dieta muscolare tende ad avere un corpo tonico ed un’attenzione prevalentemente rivolta verso sé stessi.

Una visione del mondo più pacifica può essere promotrice di una dieta salutistica in cui l’obiettivo è vivere bene ed il più a lungo possibile. Ma questa prospettiva tende ad avere punti in comune anche con le diete etiche o religiose.

Un conflitto formalizzato

Le diete etiche condividono un certo grado di ottimismo rispetto ai traguardi perseguibili con la dieta, e vivono la propria scelta alimentare come un modo per partecipare ad uno scontro che sperano possa rendere migliore il mondo. Quindi non si tratta di una visione completamente pacifica, ma di uno scontro formalizzato e civilizzato. Questo pone la prospettiva etica su un piano intermedio tra visione del mondo nelle diete salutari e nelle diete muscolari.

In modo simile la dieta religiosa inserisce un’idea comunitaria in cui l’imitazione riveste un ruolo simile a quello descritto nelle diete edonistiche o inconsapevoli. Forse anche per questo motivo il piacere tende ad essere interpretato in modi ambivalenti.

Concludendo, il punto di vista delle diete dimagranti riveste una posizione particolare.

La dieta dimagrante ha una visione del mondo quasi opposta alla dieta edonistica. L’idea di prendere il controllo del proprio peso e dimagrire è lontano dalla rassegnazione della dieta edonistica. Però tale focus sul controllo può portare a conseguenze gravi nel momento in cui il controllo diventa sinonimo di forza in uno scontro relazionale. Nei disturbi del comportamento alimentare le diete dimagranti diventano un problema nel modo in cui contribuiscono al senso identitario finendo per perdere di vista la salute.

Scegliere una dieta dimagrante

Tutte le persone possono approcciare ad una dieta dimagrante, a patto di esplicitare efficacemente la propria visione del mondo e di capire come integrarla con la dieta scelta.

Partendo da una dieta edonistica, serve mettere in discussione il proprio senso di impotenza e favorire ambienti che aiutino un’imitazione coerente con i propri scopi. Chi ha una prospettiva da dieta muscolare tende a non aver difficoltà con le diete dimagranti a meno che viva le rinunce più come fallimenti che come successi. Riformulare la propria idea di attivo e passivo probabilmente aiuta l’integrazione desiderata.

Le diete etiche e religiose possono integrarsi efficacemente con le diete dimagranti. Le diete religiose a volte prevedono periodi di digiuno che hanno alcuni aspetti in comune con la dieta dimagrante. L’ostacolo più complesso può essere rappresentato dalla rigidità delle prospettive etiche e religiose che può portare a diete dimagranti eccessivamente rigide e restrittive. Una buona dieta dimagrante è flessibile, graduata e ragionevole.

Infine chi segue una dieta salutare potrebbe trovarsi a proprio agio con la dieta dimagrante. L’ostacolo maggiore potrebbe risiedere nelle rinunce già in essere per le questioni di salute e nel non volerne subire ulteriori.

Una dieta bilanciata

Come forse è possibile riconoscere dal ragionamento appena svolto sulle visioni del mondo più frequenti nelle varie diete, esistono molti punti in comune e di sovrapposizione tra le diete possibili.

Altrettanto raramente le persone aderiscono solo ad una dieta. Tutti hanno una loro personalissima dieta riconducibile a più di un tema tra quelli macroscopici descritti in questo articolo.

Una buona visione del mondo è una visione complessa. Il mondo è vasto e complicato e riassumerlo in un concetto è sempre limitante. Un significato ragionevole da attribuire al cibo è un significato variegato, composto di più argomenti e riflessioni. Ancora più in generale, essere consapevoli di certi discorsi è importante per non subirli passivamente. Ed al tempo stesso non saremo mai consapevoli di tutto. Lasciare alcuni spazi per il meno consapevole e sapere di non esserlo del tutto può offrire alcune indicazioni utili su come gestirsi o su quanto prendersi sul serio.

Può essere utile promuovere una dieta bilanciata che vada più verso un obiettivo o un altro a seconda della fase di vita in cui siamo, senza perdere di vista il resto.

Consapevolezza, significato e complessità sono principi che, se ricordati, possono aiutare a scegliere ogni dieta argomentandola ed accompagnandola ad una buona competenza emotiva. Farsi accompagnare da professionisti del campo della nutrizione, dell’allenamento fisico e della salute mentale è occasione per lavorare sul confronto e capire il senso delle proprie scelte in materia di stile di vita, valutandone anche altre, proprie o suggerite.

Dr. Valerio Celletti

Scaletta del video – Come rispettare una dieta? 3 concetti utili per curare l’alimentazione

Come rispettare una dieta? - 3 concetti utili per curare l'alimentazione - Valerio Celletti