Guida all’orientamento sessuale
Cap. 2 – Definizione dell’orientamento sessuale
Secondo capitolo della guida all’orientamento sessuale: Approfondiamo la definizione per chiarire gli equivoci che accompagnano l’orientamento sessuale cercando di capire cosa lo determina e, soprattutto, quali sono i concetti che non sono collegati con l’orientamento sessuale anche se vengono accostati frequentemente.
L’orientamento sessuale è un concetto semplice ma fraintendibile
È raro che qualcuno dica di non sapere cos’è l’orientamento sessuale. Tendenzialmente tutti conoscono l’argomento. Ne hanno sentito parlare, hanno partecipato a discussioni sul tema ed hanno espresso la loro opinione. La familiarità con l’argomento e la sicurezza con cui le persone si esprimono possono indurre in errore. A volte può capire di essere molto convinti della propria opinione e di essere pienamente in errore.
Le conversazioni sugli orientamenti sessuali spesso sconfinano su altro. L’orientamento sessuale è confuso con l’identità di genere, con alcune caratteristiche della personalità o persino con gusti in fatto di moda, politica o attività del tempo libero. È come parlare di Formentera in un dibattito sul calcio, molti calciatori la frequentano ma questo non riguarda lo sport.
L’orientamento sessuale è un concetto più semplice. Secoli di conflitto sul tema (vedi il cap.1 della guida) hanno creato molta confusione. L’orientamento sessuale riguarda poche e specifiche informazioni sui gusti sessuali. Saperle distinguere può aiutare a ragionarvi in modo chiaro e funzionale.
Il primo passo per conoscere l’orientamento sessuale è definirlo. Sinteticamente si potrebbe dire che l’orientamento sessuale è il criterio secondo cui si prova desiderio sessuale, romantico e sentimentale verso persone di genere uguale o opposto al proprio. Però questa definizione lascia spazio a molti fraintendimenti. Proviamo quindi ad esplorare una definizione più esaustiva e a dividerla in tre parti per capirle una per volta.
Prima parte – Cos’è l’orientamento sessuale?
L’orientamento sessuale è: L’insieme delle sollecitazioni e del desiderio sessuale, romantico e sentimentale, che un individuo nutre nei confronti di altre persone in base al loro genere e alle loro caratteristiche sessuali. Quindi l’orientamento sessuale è un’etichetta che distingue le persone secondo il modo in cui vivono il desiderio sessuale, romantico e sentimentale e le corrispettive reazioni fisiche.
Il desiderio può essere contemporaneamente di natura sessuale, romantica e sentimentale, oppure riferirsi a solo una o due di queste categorie. In questa guida, per semplicità di scrittura, i riferimenti al desiderio sessuale non ribadiranno ogni volta le sfumature romantiche e sentimentali. Deve però essere chiaro che l’orientamento sessuale non riguarda esclusivamente il sesso. Il desiderio di romanticismo o di emotività sono parte integrante dell’orientamento sessuale e concorrono nel delineare i propri gusti.
Le sollecitazioni fisiche
La definizione di orientamento sessuale fa riferimento alle sollecitazioni perché parlando di orientamento sessuale serve sottolineare che pensare qualcosa di sessualmente desiderabile innesca reazioni fisiche coerenti con la sessualità e con il ciclo di risposta sessuale. In generale l’orientamento sessuale è un processo che coinvolge attivamente il corpo.
Anche nel caso in cui il corpo possa manifestare delle sollecitazioni fisiche sessuali in accordo con il proprio orientamento, le risposte corporee possono essere facilmente fraintese. Infatti percepire un segno di eccitazione sessuale in concomitanza a una persona ritenuta sessualmente desiderabile può essere conferma del proprio orientamento sessuale. Ma, viceversa, provare eccitazione con una persona non considerata sessualmente desiderabile non dimostra un orientamento sessuale. Le sollecitazioni sessuali possono originare da fonti diverse. In alcuni casi sono l’espressione di un desiderio sessuale, mentre in altri casi sono espressione di un vissuto emotivo o fisiologico che riguarda altri argomenti.
L’orientamento sessuale riguarda il desiderio sessuale, ma anche il desiderio romantico e sentimentale. Quindi fare riferimento alla risposta fisica non significa parlare esclusivamente di eccitazione sessuale. Il corpo manifesta l’intensità delle emozioni pensate dal cervello. Quindi un desiderio sentimentale o romantico non deve necessariamente innescare eccitazione, ma, per rientrare nell’orientamento sessuale, deve corrispondere a una reazione emotiva percepibile anche fisicamente. Le simpatie, le amicizie, le preferenze o i rapporti interpersonali emotivamente intensi possono creare delle situazioni difficili da interpretare. Per questo, una interpretazione della reazione fisica deve sempre essere subordinata all’osservazione del pensiero desiderante.
Le caratteristiche sessuali
Il desiderio sessuale riguarda l’attrazione verso persone distinte per genere (maschio o femmina) e per le loro caratteristiche sessuali. Le caratteristiche sessuali non sono universali. Per esempio, per qualcuno la muscolatura può essere considerata una caratteristica sessuale maschile, mentre per altri può essere una qualità personale indipendente dal genere. Tutti hanno un’idea personale di quali caratteristiche sessuali siano identificative del maschile, del femminile, di entrambi o di nessuno dei due. Di conseguenza l’orientamento sessuale riguarda anche la coerenza o l’incoerenza tra le caratteristiche sessuali attribuite a un genere e il genere della persona desiderata.
Tratto di genere e stato di genere
Una caratteristica sessuale distintiva di un genere è detta “tratto di genere”. Questa specificazione potrebbe sembrare superflua, invece sottende un tentativo di chiarificazione. Il termine “tratto” è usato per indicare delle caratteristiche genetiche o stabili. I tratti sono utilizzati in contrapposizione agli “stati”, che invece sono transitori e modificabili. Per capirsi, il seno può essere considerato un tratto di genere, mentre il make-up è uno stato di genere. Modificare il proprio aspetto per risultare maggiormente desiderabili è parte del gioco della seduzione. Generalmente la seduzione usa degli stati di genere che modificano l’aspetto dei tratti di genere per favorire il desiderio sessuale della persona da sedurre.
Seconda parte – Cosa determina l’orientamento sessuale?
L’orientamento sessuale è legato a spinte fisiologiche e sistemi biologici che vanno al di là della scelta consapevole e include profondi stati emotivi come l’innamoramento.
Ad oggi la scienza non ha ancora compreso il processo che porta alla determinazione dell’orientamento sessuale. Quello che è noto è che è un processo involontario che coinvolge sistemi biologici ed emotivi. Non sappiamo se i sistemi biologici determinino quelli emotivi o viceversa, o se entrambi cooperino in ugual misura. In accordo con la prospettiva bio-psico-sociale, che attualmente è la più accreditata quando si riflette sul rapporto tra fattori biologici e psicologici, è possibile considerare la possibilità che il fattore biologico abbia un ruolo fondante da cui emerge il funzionamento psicologico (emotivo) e che entrambi concorrano a svilupparsi nei rapporti sociali. Questa sequenza descrive un quadro di accumulo che crea complessità man mano che si aggiungono elementi in parte autonomi e in parte interdipendenti e capaci di influenzarsi reciprocamente. Alcuni elementi continuano ad influenzarsi ed a cambiare nel corso della vita, mentre altri rimangono stabili e immutabili.
In ogni caso l’orientamento sessuale è determinato da fattori che vanno al di là della scelta consapevole. Questo significa che essere asessuali, eterosessuali, omosessuali, bisessuali o pansessuali non è una scelta. Non si decide di avere un orientamento sessuale. Nel caso in cui qualcuno volesse impegnarsi per modificare il proprio orientamento sessuale non potrebbe eliminarlo. Al massimo, data la struttura additiva della mente, potrebbe aggiungerne un altro senza sostituire mai il proprio. Una persona eterosessuale non può forzarsi per diventare omosessuale e viceversa, ma entrambi potenzialmente potrebbero diventare bisessuali. Trattandosi di un processo involontario, un cambiamento non può essere determinato volontariamente. Non esiste la possibilità di controllare l’orientamento sessuale. E quando capita che nel corso della vita si modifichi, lo fa sempre allargandosi e mai riducendosi.
Breve chiarimento sulle terapie riparative
In passato alcuni autori hanno prodotto diversi trattamenti per la modifica dell’orientamento sessuale. Queste persone credevano che alcuni orientamenti sessuali fossero una malattia da curare. È dal 1973 che la comunità scientifica ha dichiarato ufficialmente che non esistono orientamenti sessuali patologici e che quindi non sia né utile, né etico cercare di modificarli. Il protocollo pensato per curare l’orientamento sessuale era chiamato terapia riparativa. Le terapie riparative si sono rivelate inefficaci, antiscientifiche ed eticamente scorrette. Non è possibile riparare qualcosa che non è rotto.
Le persone che si rivolgevano alle terapie riparative desideravano combattere la propria omosessualità per diventare eterosessuali. I loro tentativi di ripararsi non hanno mai portato a nessun risultato positivo. Anni di terapie riparative hanno danneggiato la salute mentale di molte persone. Negli anni in cui gli autori delle terapie riparative cercavano di promuovere il successo del loro approccio, occasionalmente venivano pubblicate interviste e segnalazioni di persone che testimoniavano di essere riusciti a diventare eterosessuali. Successivamente è emerso che si trattasse sempre di false testimonianze di persone che fingevano di aver cambiato orientamento sessuale per cercare di essere di esempio alle persone che riteneva malate e bisognose di cure. Quindi le terapie riparative rientrano a pieno titolo in quelle che vengono definite terapie iatrogene; cioè quelle che danneggiano invece che curare.
L’orientamento sessuale è una struttura tendenzialmente stabile
Indipendentemente dalle terapie riparative, è lecito porsi delle domande sulla stabilità dell’orientamento sessuale. Se l’orientamento sessuale può ampliarsi nel tempo, come mai non è possibile favorirne il cambiamento con una terapia? Probabilmente è possibile favorirne il cambiamento, ma non come desiderato dalle terapie riparative. Infatti le terapie riparative erano rivolte a persone che avevano una profonda difficoltà ad accettarsi e una radicata convinzione che l’omosessualità fosse sbagliata. Quindi quelle persone non volevano solo diventare eterosessuali, ma soprattutto volevano essere riparate dalla propria omosessualità che consideravano un difetto. Se anche fosse stato possibile coltivare un gusto bisessuale, comunque il risultato non avrebbe soddisfatto quelle persone, dato che avrebbero continuato a provare desiderio sessuale anche per le persone del loro stesso sesso. La psicoterapia è un processo per addizione, mai per sottrazione. Quindi non è che sia impossibile lavorare sull’orientamento sessuale, ma è impossibile lavorarci per perseguire l’obiettivo di eliminare un orientamento sessuale. Chi ha conflitti con il proprio orientamento sessuale tendenzialmente non vuole cercare di ampliarlo, ma piuttosto cerca di ridurlo e questo suo desiderio finisce per danneggiarlo ulteriormente.
In queste righe ho parlato di terapia riparativa riferendomi al passato perché ad oggi, almeno in Italia, è illegale svolgere terapie riparative. Purtroppo esistono ancora alcuni centri (generalmente religiosi) che occasionalmente propongono percorsi riparativi, ma fortunatamente vengono fermati appena vengono scoperti. Se ti capitasse di trovare un luogo dove praticano terapie riparative, segnalalo all’ordine degli psicologi perché attivi i provvedimenti necessari. Allo stesso tempo, non esistono percorsi di psicoterapia volti all’ampliamento dell’orientamento sessuale perché la psicoterapia è una disciplina di cura e l’ampliamento dell’orientamento sessuale non è un obiettivo sanitario.
Terza parte – Cosa non è l’orientamento sessuale?
Altre dimensioni comunemente attribuite all’orientamento sessuale (per esempio, il comportamento sessuale con uomini e/o donne, le affiliazioni sociali con individui e comunità gay, lesbiche e bisessuali o eterosessuali, le preferenze di attaccamento emotivo nei confronti di uomini o donne, il ruolo e l’identità di genere, le scelte del proprio stile di vita) sono da considerarsi come potenziali correlati dell’orientamento sessuale più che dimensioni principali del costrutto.
L’orientamento sessuale è definito dal desiderio nella sessualità. Tutte le altre preferenze non sono direttamente collegate all’orientamento sessuale. Amare uno sport, un modo di comportarsi o uno stile di vita sono solo preferenze personali.
Alcune persone condividono sia l’orientamento sessuale sia delle caratteristiche di personalità. Quando accade in modo sistematico non si tratta di un effetto dovuto all’orientamento sessuale, ma piuttosto al contesto sociale. Le persone dello stesso gruppo sociale tendono a condividere interessi e preferenze. Scelgono di frequentare persone con cui hanno degli interessi in comune o, se si trovano casualmente in gruppo, finiscono per uniformarsi agli interessi del gruppo. È possibile osservare questo fenomeno in tutti i gruppi senza scomodare il tema dell’orientamento sessuale.
Spesso capita che il comportamento sessuale venga erroneamente considerato una caratteristica dell’orientamento sessuale. Comportamento e desiderio sono intimamente collegati, ma non sono sovrapponibili. Esistono persone che provano desiderio sessuale ma decidono di non metterlo in pratica. Viceversa esistono persone che sperimentano alcuni comportamenti sessuali senza avere un desiderio specifico. Anche in questi casi, l’orientamento sessuale è definito dal desiderio sessuale e non dal comportamento sessuale.
Distinguere tra orientamento sessuale e identità di genere
Per molte persone la distinzione tra orientamento sessuale e identità di genere è la più difficile. Di solito questa confusione è dovuta al non aver chiaro cosa sia l’identità di genere.
L’identità di genere riguarda il genere con cui una persona di identifica. Se la persona si identifica con il suo genere biologico (per esempio, corpo maschile e mi sento con identità maschile) è definita cisessuale o cisgender. Invece se la persona non si identifica con il suo genere biologico (per esempio, corpo maschile e mi sento con identità femminile) è detta transessuale o transgender. Data questa premessa, l’identità di genere non ha un rapporto diretto con l’orientamento sessuale. Se una persona transessuale fisicamente maschile con identità femminile è eterosessuale, allora prova desiderio sessuale per gli uomini. Mentre se è omosessuale prova desiderio sessuale per le donne indipendentemente dall’essere fisicamente maschile.
È la stessa cosa che accade per le persone cisgender, solo che, dato che in questo caso il sesso biologico e l’identità di genere concordano, è facile fare confusione credendo che l’orientamento sessuale si riferisca al sesso biologico. L’orientamento sessuale ha delle chiare implicazioni nel rapporto con il proprio corpo e nel modo in cui permette di vivere la sessualità. Ma il collegamento è sempre mediato dal desiderio sessuale che, prima di tutto, è una caratteristica del pensiero.
Riflettere su questi argomenti richiede una buona capacità di ragionamento astratto. Pensieri, identità e desideri non sono visibili se non per le loro conseguenze. Per semplificare può essere sufficiente tenere a mente che l’orientamento sessuale è collegato esclusivamente al desiderio sessuale. Il passo successivo consiste nel distinguere tra asessualità, omosessualità, eterosessualità, bisessualità e pansessualità.