Disturbo d’ansia generalizzata. Diagnosi e trattamento
Cos’è l’ansia?
L’ansia è uno stato conseguente al continuo contatto con pensieri che innescano paura. Quando la preoccupazione perdura nel tempo, si può finire per sentirsi in ansia. Sia la paura che l’ansia sono emozioni naturali e transitorie, ma quando diventano una costante possono creare un problema.
In quale occasione si può parlare di ansia generalizzata?
L’ansia, come tutte le emozioni, descrive il punto di vista di chi la vive. Quindi, quando il proprio modo di vedere il mondo è ansioso, diventa possibile provare ansia in ogni situazione. Se l’ansia non è più specifica per un determinato problema, ma è presente in tutte esperienze, si parla di ansia generalizzata.
I criteri diagnostici del disturbo d’ansia generalizzata
Per la diagnosi del disturbo d’ansia generalizzata serve che siano soddisfatti diversi criteri.
A) L’ansia e la preoccupazione devono essere valutate come eccessive. Questo eccesso deve manifestarsi quasi tutti i giorni per almeno sei mesi in contesti diversi. È responsabilità dello psicologo valutare se l’emozione sia considerabile eccessiva o proporzionata alla situazione.
B) La persona ha difficoltà a controllare l’ansia generalizzata. Per controllo non si intende che la persona debba riuscire a non provarla, ma che riesca a non farsene condizionare. Infatti quando si parla di gestire le emozioni non si intende cancellarle, ma ridurle di intensità.
C) L’ansia e la preoccupazione producono almeno tre di queste conseguenze: irrequietezza, affaticamento, difficoltà a concentrarsi, irritabilità, contratture muscolari e alterazioni del sonno.
D) La persona percepisce il problema come un grave danno per il suo benessere e il suo funzionamento sociale e lavorativo. La sofferenza è sempre un’esperienza soggettiva e le compromissioni vanno considerate in base al contesto in cui avvengono.
E) L’ansia generalizzata non è causata da un farmaco, una malattia o una sostanza che ne imitano i sintomi.
F) Il disturbo d’ansia generalizzata sembra l’etichetta diagnostica più appropriata per descrivere il problema.
Conseguenze ed effetti secondari
Convivere con il disturbo d’ansia generalizzata può essere molto difficile. Una cattiva gestione dell’ansia tende ad avere ripercussioni sulla capacità di prendere decisioni. Vivere dolorosamente l’ansia può portare a credere le emozioni come qualcosa di esterno e ostile. Questa prospettiva può rendere difficile ragionare efficacemente nel prendersi cura delle proprie esigenze.
Conseguenze sul corpo
L’ansia eccessiva tende inoltre a produrre reazioni fisiche intense e spiacevoli. Nonostante i comprensibili timori, l’ansia non può uccidere un corpo in salute. Però l’ansia generalizzata, visto il suo andamento cronico, nel tempo può contribuire a molti problemi fisici. Disturbi del sonno, disturbi della digestione, disturbi del sistema immunitario e infiammazioni muscolari sono tutti problemi frequenti per chi soffre di disturbo d’ansia generalizzata. E’ stato valutato che negli Stati Uniti ogni anno il disturbo d’ansia generalizzata sia responsabile di 110 milioni di giorni di malattia.
Conseguenze sulle relazioni
L’ansia generalizzata può compromettere la capacità di lavorare in modo rapido ed efficiente. L’incapacità di contenere la preoccupazione può rendere dubbiosi, lenti e incapaci di prendere decisioni in tempi ragionevoli.
Soffrire d’ansia generalizzata può danneggiare le relazioni, sia di coppia sia familiari. Per esempio, genitori che soffrono d’ansia generalizzata tendono a preoccuparsi eccessivamente per l’incolumità dei figli compromettendone la capacità di esplorare il mondo. Partner che soffrono d’ansia generalizzata possono autolimitarsi negli spostamenti limitando indirettamente la libertà del partner.
Il disturbo d’ansia generalizzata tende a insorgere in media verso i 30 anni e, se non curato, a peggiorare lentamente nel tempo. Un’insorgenza più precoce della media tende a corrispondere a una compromissione maggiore del funzionamento sociale e lavorativo.
Trattamento del disturbo d’ansia generalizzata
La psicoterapia è la terapia di cura d’elezione per il disturbo d’ansia generalizzata. Nei casi più gravi, la terapia farmacologica può essere un aiuto fondamentale per il successo della psicoterapia.
La farmacoterapia
Molte persone con disturbo d’ansia generalizzata tendono ad assumere farmaci. Spesso il motivo di questa condotta è la ricerca di una soluzione a un problema esterno che ne causi i sintomi. Nel caso in cui il problema non sia un agente esterno ma un funzionamento ansioso, i farmaci, dopo un effetto iniziale, tendono a perdere efficacia nel tempo.
È importante distinguere come psicoterapia e farmacoterapia siano entrambi trattamenti, ma solo la psicoterapia è un trattamento di cura dei disturbi di natura psicologica. Nei problemi psicologici il supporto farmacologico non agisce sulle cause, ma sui sintomi. In questo senso, la farmacoterapia è un trattamento che, come l’insulina per il diabetico, se assunto per tutta la vita può aiutare a evitare di manifestare i sintomi di un problema senza risolverne le cause.
Nelle sintomatologie più gravi i farmaci per ridurre l’ansia possono essere un ausilio indispensabile per la psicoterapia. Anche in questo caso il farmaco non risolve il problema, ma permette una riduzione dei sintomi utile a consentire la lucidità necessaria a lavorare in psicoterapia.
La psicoterapia
Le cause del disturbo d’ansia generalizzata risiedono nelle credenze disfunzionali che innescano ansia eccessiva impedendo di fare esperienza delle difficoltà già affrontate e comportando un costante contatto con un senso di difficoltà che sembra non diminuire mai indipendentemente dai successi conseguiti o dai tentativi già sperimentati.
La psicoterapia si incentrerà quindi sul mettere a fuoco il funzionamento della persona per imparare ad osservarla in modo più efficace e costruire il contesto, interiore ed esteriore, più adatto per fare esperienza. Nel fare questo, sarà importante costruire uno sguardo chiaro sul presente e una prospettiva più efficace per affrontare il futuro.
È come chiedere a chi sta annegando di lasciare un salvagente appuntito per insegnargli a nuotare. Se ritiene di non saper nuotare, non lascerà il salvagente indipendentemente da quanto sia doloroso rimanervi aggrappato. Allo stesso modo, chi soffre di un disturbo d’ansia generalizzata non lascerà il suo modo di pensare finché non si sentirà in grado di correre il rischio di sperimentare un altro approccio.
Contatti
Se ritieni di soffrire di un disturbo d’ansia generalizzata e vuoi provare a richiedere un consulto, usa il modulo sottostante per contattarmi e fissare un primo appuntamento.
Il dr. Valerio Celletti riceve presso lo studio di psicoterapia e sessuologia a Milano e Online.