Il paese è stanco?
Arrivati al 14° mese di pandemia, inizia ad essere frequente che le persone si dicano stanche della situazione. I presentatori televisivi, i giornali e i politici tendono a ripetere che “il paese è stanco”. Ma cosa significa?
Tutti affermano che il paese è stanco, ma cosa vuol dire?
Affermare che qualcuno sia stanco ha un significato ben definito. Il termine “stanco” è un aggettivo che identifica principalmente una condizione fisica. È possibile sentirsi stanchi dopo uno sforzo fisico. Ma ad oggi il termine stanco viene quasi sempre utilizzato per il suo significato figurato.
Infatti dire che una persona è, per esempio, stanca di lavorare, non significa che è eccessivamente affaticata. Piuttosto questo aggettivo tende ad essere utilizzato per dire che una persona non sta più trovando le risorse necessarie per lavorare. Questa esperienza spesso avviene dopo anni di lavoro e di esperienze in cui qualcosa si perde per strada. Per alcune persone è un’esperienza immediata che intercorre subito, senza attese.
Il senso figurato con cui si utilizza il termine è un’estensione del suo significato originale. Sono idee simili, ma non sono identiche. La differenza enorme nell’esperienza di chi si sente subito stanco e di chi si stanca dopo molti anni è insita proprio in quello che distingue il significato letterale da quello figurato.
Esistono due significati principali attribuibili alla stanchezza. Può essere intesa come a) una condizione di mancanza di energie prodotta dalla fatica o b) in senso figurato, la condizione di mancanza di energie prodotta dalla perdita di qualcosa necessario a produrre quelle energie.
La causa della stanchezza del paese non è ovvia come sembra
È importante porre attenzione al fatto che nell’accezione figurata di stanco quello di cui si è privi non è ovvio. Infatti nel parlare di pandemia è probabilmente vero che il paese è stanco, ma non è assolutamente chiaro di cosa sia stanco.
Data la vita sedentaria a cui molti si sono dolorosamente abituati, non si tratta necessariamente di fatica fisica. Piuttosto è probabile che dietro a questo processo esistano numerose variabili individuali. È possibile individuare alcuni temi macroscopici nelle mancanze prodotte nel lavoro, nella politica, nel campo della salute, della famiglia, della coppia, delle amicizie, ecc…
Ma è altrettanto importante riconoscere come ognuno dia un peso diverso a questi temi. Alcune persone vanno in crisi su un tema singolo, mentre per altre la stanchezza è il risultato di un cocktail sfortunato che coinvolge più aree. Di conseguenza il paese è stanco, ma non è facile capire per quale motivo le persone che compongono il paese sono stanche. Probabilmente un gran numero di persone inizia ad essere stanca per motivi diversi.
Per ragionare in modo più efficace con la metafora della stanchezza, è opportuno tradurla in termini più adeguati. Generalmente con la mancanza di energie si tende a descrivere un’esperienza emotiva che provoca una reazione di spegnimento fisico e mentale. Nella maggior parte dei casi, questa reazione è associabile all’emozione della tristezza. Probabilmente quando si afferma che “una persona si è stancata di qualcosa” significa che quella persona si è progressivamente resa conto delle mancanze di quella determinata attività, finendo per vederla quasi esclusivamente per quello che non è.
La tristezza è un’esperienza individuale
Le mancanze non sono le stesse per tutti. Anzi. La tristezza è un’emozione molto personale e, a volte, difficile da mettere a fuoco anche per chi si sente triste. In pandemia ad alcune persone manca la salute, ad altre il lavoro e/o il reddito e l’autostima che tende a derivarne. Ma altrettante persone sentono mancanza di libertà, di spensieratezza, di affetto, di routine, della sessualità, delle amicizie o delle proprie passioni.
Quindi nel momento in cui si afferma che “il paese è stanco”, se espressa in questi termini rischia di essere un’affermazione poco utile. Dietro a questa metafora le persone tendono a vedere risposte diverse. Ogni persona può sentirsi triste per un motivo diverso ed avere l’idea che anche gli altri si sentano tristi per gli stessi motivi. Diversamente, ogni persona è triste a modo suo ed è stanca a modo suo.
La situazione favorisce tristezza, ma non la genera
Un quotidiano definito da divieti, limiti e cambiamenti imposti dall’alto è uno scenario favorevole per l’aumento della tristezza. È comprensibile sentirsi tristi ed avere la sensazione di star perdendo qualcosa di importante della propria esperienza. Quindi è importante cercare di comprendere con maggiore efficacia il senso della propria personale tristezza e cercare di muoversi per prendersi cura delle proprie personali esigenze senza confonderle con un tema oggettivo ed esterno.
È probabile che modificare l’assetto del paese e curare la pandemia offra gli stimoli necessari ad alleggerire gran parte del paese dalla propria stanchezza, ma allo stesso tempo è altrettanto possibile che non serva necessariamente quello. Se le persone trovano un modo per comprendere, definire ed affrontare i pensieri che innescano la tristezza, forse è possibile trovare delle soluzioni maggiormente personali ed efficaci, indipendentemente dall’andamento generale della pandemia globale.
Oggi purtroppo è capitata la pandemia, ma in passato ed in futuro capitava e capiterà di sentirsi “stanchi” e tristi per varie altre ragioni. Prendersi cura delle proprie esigenze emotive è un buon modo di approcciare più efficacemente a questo tema ed alle sfide personali future.