Outing o Coming Out?
Su YouTube è disponibile il video della 42° risposta della rubrica “il sessuologo risponde” in cui vengono trattati alcuni temi riguardanti l’orientamento sessuale, il ruolo della famiglia, la differenza tra outing e coming out, il concetto di normalità e di difficoltà.
In questo articolo riassumo in modo sintetico i passaggi principali della risposta.
Il ruolo della famiglia
L’ambiente in cui un individuo cresce è importante, ma non determina tutto. Molte caratteristiche sono innate e non modificabili dal contesto. Nello specifico, l’orientamento sessuale non è influenzato dalla famiglia in cui si cresce. L’ambiente familiare influenza alcuni aspetti del carattere, della competenza emotiva, delle risorse per affrontare le difficoltà, delle modalità di relazionarsi con gli altri e della cultura di appartenenza. Ma la famiglia non crea gusti sessuali. Può valorizzare alcuni gusti e osteggiarne altri. Nel far questo, non crea né cancella nessun gusto, ma piuttosto prova a forzare una finzione o a nascondere un desiderio, finendo per favorire meccanismi che producono notevole sofferenza emotiva.
Outing o Coming Out?
I termini outing e coming out spesso vengono utilizzati in modo interscambiabile, ma hanno due significati diversi. L’outing è un processo passivo per chi lo subisce, in cui altre persone parlano dell’orientamento sessuale di chi subisce outing, facendo affermazioni su quale ritengono sia il suo orientamento sessuale. Il coming out invece è un processo attivo in cui una persona parla del proprio orientamento sessuale.
Queste due esperienze sono profondamente diverse, in quanto l’outing tendenzialmente è un processo ostile o quantomeno ingiusto in cui ci si arroga il diritto di affermare qualcosa senza essere interpellati in merito all’orientamento sessuale altrui. L’aspetto maggiormente ingiusto riguarda il fatto che potenzialmente tutti possono affermare tutto di tutti. Per fare un esempio, per dire una stupidaggine potrei affermare che Don Giovanni o Casanova, personaggi storici divenuti famosi per la loro carica sessuale eterosessuale, fossero persone di orientamento sessuale omosessuale che fingevano un comportamento sessuale eccessivo nonostante non fosse di loro gusto, solo per promuovere un’idea per loro socialmente più accettabile. Potrebbero anche aver passato tutta la vita a tentare di dimostrare il contrario, ma il mio affermare che probabilmente era tutta una finzione mi permette di affermare qualunque cosa di chiunque.
Nel coming out, invece, l’unica persona che prende parola è anche l’unica la cui opinione abbia valore. Una persona che parla di sé stessa ed afferma il proprio punto di vista sul proprio desiderio sessuale. Ognuno è massimo esperto di sé stesso. A volte le persone hanno difficoltà a guardarsi dentro in modo chiaro, non sapendo da dove iniziare o come orientarsi. Proprio per questo motivo, a volte apprendere alcune competenze tecniche è utile per riuscire a guardarsi dentro in modo più ordinato ed efficace.
Cosa è normale?
Non esiste una normalità davvero uguale per tutti. Per ognuno può esistere una normalità diversa. A volte, per normale si tende a far riferimento a cosa è più frequente, a cosa è moralmente giusto, o cosa rispetta le regole di continuità e coerenza con il mondo. In ogni caso, si tratta di affermazioni di dubbio conto e che può essere utile mettere in discussione.
Riconoscersi nella propria difficoltà
Può capitare di pensare che le proprie difficoltà siano uniche e superiori a quelle altrui. Spesso questo è anche vero nei confronti di molte persone, ma non può essere assunto a convinzione assoluta. Ogni vita affronta difficoltà diverse, e generalizzare in merito a quali difficoltà gli altri stiano affrontando, ricorda vagamente il meccanismo spiegato poco più sopra riguardo all’outing. Si tratta di affermare che la vita altrui sia facile, quando ogni vita, vissuta da protagonisti, ha un suo grado di difficoltà. A volte noi abbiamo un ruolo nell’aumentare il nostro personale livello difficoltà ponendoci obiettivi impossibili o standard eccessivamente elevati o prudenza terrificante e paralizzante.
Riconoscersi nella propria difficoltà significa anche, quando possibile, conoscersi, capirsi, accettarsi e scegliere come affrontare le difficoltà del proprio percorso di vita.
Quando si è in difficoltà su temi introspettivi ed emotivi, chiedere aiuto in psicoterapia è un buon modo per migliorare.
Spero di esserle stato di aiuto, non esiti a scrivermi per ulteriori dubbi.
Cordiali saluti.