Paura di telefonare
La paura di telefonare è un tratto dell’ansia sociale più diffuso di quanto si tende a pensare. Nella maggior parte dei casi non si tratta di un problema di natura clinica, ma è una paura che è importante imparare a gestire, perché rischia di far perdere molte occasioni importanti.
Paura di telefonare
La paura di telefonare è una paura più frequente di quanto in molti potrebbero pensare. Viviamo in simbiosi con i cellulari, eppure spesso li usiamo per fare cose che potrebbero essere facilmente risolte con una semplice telefonata a cui preferiamo un messaggio asincrono a cui qualcuno, forse, un giorno risponderà.
Per chi ama le etichette, la paura di telefonare si chiama telefonofobia, ed è un caso particolare dell’ansia sociale. Telefonare è un comportamento semplice, ma l’interazione sociale che ne deriva può avere risvolti emotivamente complessi.
Come per tutte le emozioni, anche in questo caso l’emozione è prodotta dai pensieri formulati dalla persona che si accinge a telefonare o a rispondere al telefono.
I pensieri più frequenti che causano la paura di telefonare tendono ad essere incentrati sulla presunta ostilità dell’interlocutore e sull’idea di non essere in grado di gestire efficacemente la conversazione telefonica.
Telefonare impone dei limiti
La telefonata, per il suo canale esclusivamente verbale, impedisce di avere informazioni sul contesto e sulle espressioni non verbali. Quindi telefonare rende opache le informazioni che altrimenti potrebbero essere di aiuto nel dare significato alla comunicazione.
Privato di questi elementi, chi ha paura di telefonare percepisce il pericolo di fraintendere ed essere frainteso, finendo per sovrastimare il rischio interpretativo di ogni parola, propria e altrui.
I pensieri sull’interlocutore riguardano spesso la convinzione che l’altra persona sia ostile, malintenzionata, infastidita, distratta o disinteressata. Ogni inflessione della voce, ogni pausa, ogni battuta sono a rischio di essere confuse perché possono essere fraintesi per gli innumerevoli scenari anticipatori di chi ha paura di telefonare.
Infatti i due interlocutori di una conversazione perché possano capirsi condividono un quadro interpretativo che rende comprensibile la conversazione. La persona che ha paura di telefonare tende ad essere centrata su una propria prospettiva che la allontana dall’altra persona, peggiorando le cose.
Quando si telefona per ottenere qualcosa, l’interlocutore può essere facilmente percepito come ostile e contrario alla propria richiesta. Al contrario, quando si riceve una telefonata se si è spaventati è possibile percepire l’altro come predatore, minaccioso e pronto ad usare “ogni parola contro di noi”.
Dal conflitto alla collaborazione
Nella paura di telefonare l’atto della telefonata tende ad essere vissuto come un momento conflittuale invece che cooperativo. In questa prospettiva, è comprensibile desiderare che il tutto termini il prima possibile.
Riconoscere che l’attivazione emotiva non è conseguenza del comportamento più o meno ambiguo altrui, ma dal proprio tentativo di interpretare ogni segnale dell’altra persona alla ricerca di certezze irraggiungibili, è la strada per prendersi cura della propria reazione emotiva.
Telefonare è una risorsa fondamentale di cui è importante non privarsi. Si tratti di prenotare una cena o di parlare di lavoro, telefonare è uno strumento di comunicazione istantanea che è importante utilizzare per gestire le contingenze quotidiane.
Ricevere un SMS, un messaggio audio di whatsapp, un messaggio diretto di instagram o una mail invece che una telefonata, a volte è segnale di quanto di abbia paura di telefonare. Allenarsi a saper scegliere se telefonare o usare altri strumenti è un buon modo per cercare, per quanto possibile, di non perdere occasioni preziose.