Riassunto
Essere sensibili comporta prevalentemente vantaggi, ma espone a qualche pericolo
La sensibilità emotiva è un valore
È frequente che il concetto di sensibilità emotiva sia interpretato in modi discutibili. Spesso alcune persone fanno riferimento alla sensibilità confondendola con la fragilità, con l’intolleranza o con la confusione mentale.
Ma sono concetti profondamente diversi che si riferiscono tutti alla sfera emotiva!
Proviamo a capire insieme come sono collegati.
Cos’è la sensibilità emotiva?
La sensibilità emotiva è la capacità di percepire correttamente la qualità e la quantità delle emozioni esperite. Può essere applicata alle proprie emozioni o alle emozioni delle persone con cui stiamo interagendo.
Essere emotivamente sensibili permette di riconoscere la presenza o l’assenza di uno stato emotivo e la sua intensità. Per capirsi, è grazie alla sensibilità emotiva che le persone hanno la capacità di distinguere tra rabbia lieve e rabbia intollerabile, o tra rabbia e paura.
Emozioni diverse possono trarre vantaggio dall’essere vissute con modalità diverse.
La sensibilità emotiva è una qualità preziosa che è importante coltivare per prendersi cura del proprio benessere emotivo e saper beneficiare delle emozioni senza diventare vittime di circoli viziosi inefficaci conseguenti i propri fraintendimenti.
Essere sensibili non è solo un vantaggio.
Sentire le emozioni e riconoscerle è una qualità utile, ma può comportare alcune conseguenze non sempre desiderabili.
Infatti, nonostante avere più informazioni sia evidentemente un vantaggio; è altrettanto vero che non saper gestire le informazioni a disposizione può essere controproducente. Essere esposti a esperienze emotive intense senza avere gli strumenti per comprenderle è la premessa da cui si possono sviluppare traumi psicologici.
I traumi psicologici possono derivare sia da esperienze eccezionali, sia da esperienze ordinarie. Quello che è necessario è che l’attivazione emotiva non sia compresa correttamente da chi la esperisce, superando la sua capacità di gestirla.
Le persone con un’alta sensibilità emotiva hanno accesso a un bacino più ampio di occasioni per formulare opinioni e provare emozioni. Di conseguenza, le persone altamente sensibili (PAS) possono essere esposte ad un rischio maggiore di non comprendere le proprie emozioni e svilupparne conseguenze traumatiche.
È un rischio quantitativo.
Tanto più un trauma psicologico avviene in età precoce, tanto maggiore è la probabilità che inneschi conseguenze a cascata.
Sensibilità emotiva e confusione
Avere più informazioni senza avere più competenze può risultare profondamente controproducente.
Confrontando ipoteticamente l’esperienza di 2 persone con sensibilità diversa esposte alla medesima situazione, è probabile che la persona con più sensibilità leggerà la situazione in modo più dettagliato ed esaustivo. Se tali informazioni saranno organizzate secondo criteri adeguati, ne deriverà una lettura più realistica, utile e completa. Viceversa, in assenza di un metodo efficace i dettagli concorreranno alla costruzione di una lettura complicata, inefficace e contraddittoria.
Come diceva una pubblicità degli anni ’90, la potenza è nulla senza controllo.
È frequente che le persone con alta sensibilità esperiscano un sovraccarico cognitivo e una sensazione di confusione nell’essere investite da informazioni prive di gerarchia. Come le auto con motori eccessivamente potenti che finiscono per ribaltarsi ed essere superate da veicoli dalle performance più equilibrate.
Le persone sensibili soffrono le emozioni intense?
Quindi, è frequente che le persone sensibili possano soffrire le situazioni emotivamente intense e possano andare in sovraccarico cognitivo. Tale sofferenza, però, non è diretta conseguenza della sensibilità emotiva.
Esistono persone altamente sensibili che vivono positivamente il rapporto con la propria emotività.
La discriminante non è la sensibilità emotiva, ma la competenza emotiva. Alta sensibilità emotiva e alta competenza emotiva permettono di avere accesso a un’ottima intelligenza emotiva. Diversamente, persone con alta sensibilità e bassa competenza possono vivere le emozioni in modo profondamente disturbante.
Dentro le varie combinazioni possibili tra alta e bassa sensibilità e competenza emotive, è raro che una persona si ponga ai due estremi di sensibilità e competenza. La maggior parte dei profili tendono ad essere almeno parzialmente armoniosi e equilibrati.
Tollerare le emozioni
È utile distinguere tra sensibilità emotiva e tolleranza emotiva. La sensibilità emotiva è la capacità di sentire e riconoscere le emozioni, mentre la tolleranza emotiva è la capacità di rimanere lucidi durante le emozioni intense. Durante le emozioni lievi emerge l’utilità della sensibilità emotiva, mentre nelle emozioni intense diventa importante saper tollerare le emozioni.
Affermare che una persona stia soffrendo per emozioni intense perché è ipersensibile è un errore. La sensibilità è un valore anche se, come detto, può incappare in alcune sfide. Le persone che non sopportano le emozioni intense hanno un problema di intolleranza emotiva, non di ipersensibilità emotiva.
L’incapacità di tollerare le emozioni è dovuta alla difficoltà di comprendere la propria emozione distinguendo efficacemente tra i propri pensieri consapevoli e i pensieri automatici prodotti dalla propria mente.
Essere sensibili alle emozioni è un vantaggio, mentre non saper tollerare le emozioni è uno svantaggio.
Lavorare sulla competenza emotiva ed acquisire competenze emotive è un buon modo per valorizzare la propria sensibilità imparando a tollerare meglio le emozioni.